Sono circa 150.000 i membri della comunità coreana che vive nell’area di New York e bisogna risalire al 1953, l’anno in cui ebbe fine la Guerra di Corea, per capirele motivazioni della sua presenza e crescita nella città.
Con un Paese ormai definitivamente spaccato in due tronconi, separati fra il blocco orientale e quello occidentale, furono in tanti i rifugiati che cercarono, tra le enormi difficoltà del dopoguerra, una nuova vita proprio negli Stati Uniti, limitandosi inizialmente ad insediarsi in California e a pochi altri stati dell’est.
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La storia del quartiere di Koreatown
Quando poi nel 1965 la politica immigratoria statunitense rimosse le restrizioni che erano state fino ad allora in vigore verso espatriati non-europei, nuovi flussi dalla Corea si distribuirono un po’ fra tutti gli stati da est a ovest.
È proprio in questo periodo che tutti i coreani residenti a New York cominciarono a concentrare le proprie iniziative economiche nell’area di Midtown Manhattan.
Dal momento che in questa zona molti immigrati coreani già lavoravano come dipendenti in diversi ambiti nel quartiere chiamato Garment District, fu poco più a sud di qui che iniziarono i primi investimenti coreani in attività commerciali a partire da una libreria, seguita poco dopo da alcuni ristoranti.
Proprio da quel nucleo iniziale di esercizi a matrice coreana, si è arrivati oggi alle circa 150 attività che hanno fatto nominare Koreatown il quadrilatero compreso fra la Sesta Avenue e la Madison Avenue – da ovest a est – e fra la 34esima e la 30esima Strada da nord a sud.
Korea Way
Se i confini di questa «Piccola Corea a New York» possono apparire relativamente sfocati, il vero asse centrale di questo contesto è costituito dalla 32esima Strada in cui la presenza di segnali e insegne luminose in caratteri di lingua coreana diventa talmente vistosa da tributarle il nome di Korea Way.
Lungo questo tratto il clima è vivacissimo, tra luci scintillanti e continuo traffico intorno a negozi e ristoranti che rimandano a un’atmosfera da metropoli asiatica.
Ma proprio in direzione della Sesta Avenue, la Korea Way si imbatte nella erratica diagonale di Broadway che, intersecando come suo solito la classica «Griglia di New York», genera la triangolare Greeley Square.
Se aggiungiamo a questo quadro la vicinissima presenza del mitico Empire State Building, non può essere un caso se l’espressione«Korean Times Square» ha finito col diventare un appellativo alternativo di Koreatown per indicare questa stimolante zona della Midtown Manhattan.
Quest’area conserva per i coreani newyorkesi una vocazione soprattutto commerciale, non avendo tuttavia una sufficiente disponibilità di immobili per consentire loro una diffusa opzione residenziale.
La cucica coreana
La comunità coreana risiede infatti per la stragrande maggioranza fuori di qui, distribuendosi in tutta l’area metropolitana di New York; ma con una spiccata preferenza storica ad abitare nel quartiere di Queens, che ne accoglie circa i due terzi; e con l’effetto di non rendere esclusiva di Koreatown ogni manifestazione di cultura coreana rintracciabile nella Grande Mela.
Tanto per i turisti, quanto per tutti i newyorkesi, la Koreatown di Manhattan rappresenta una stuzzicante occasione per avvicinarsi alla cucina coreana nelle più svariate occasioni durante la giornata.
Ma chiunque abbia voglia a New York di cenare nel cuore della notte sa bene che in Korea Way c’è ampia disponibilità di ristoranti aperti 24 ore su 24 e sette giorni alla settimana!
Quando un newyorkese invita con enfasi qualcuno a partecipare a un barbecue, esiste il 99% delle probabilità che non si tratti di una generica grigliata di carne; ma che ci ritrovi invece proprio davanti alla particolare esperienza di un barbecue coreano.
Questo tipo di preparazione si presenta in Corea come una festa di colori e di sapori, sebbene il posto d’onore spetti ovviamente alla carne tipicamente presentata in variegati assortimenti insieme a svariati ortaggi, verdure di contorno, salse tutte da scoprire e l’immancabile riso bianco di accompagnamento.
Ristoranti in Korea Way
La qualità dei ristoranti in Korea Way è omogenea, e non si corre quindi il rischio di entrare nel locale sbagliato. Durante il fine settimana si formano abitualmente ovunque code all’ingresso visibili sulla strada.
Per godere al massimo una simile esperienza occorre avere innanzitutto un’indole discretamente carnivora. È anche opportuno considerare che per i coreani il barbecue è un’occasione di aggregazione familiare.
Quest’esperienza va quindi vissuta almeno in coppia e preferibilmente in gruppo, per l’abbondanza di cibo che si materializza in pochi istanti davanti agli occhi degli avventori a tavola.
Passarsi di continuo ciotole e vassoi da cui attingere pietanze, condividere sapori, confrontarsi su ciò che si assaggia e usare – se possibile – le tipiche bacchette della tradizione sono gesti e fasi che fanno immancabilmente parte del rito e del gioco.
In questi ristoranti coreani una spettacolare griglia è collocata proprio al centro del tavolo, e diventa rapidamente il punto di attrazione di un’allegra comitiva intenta a gettarsi in quest’avventura.
Ma sarà l’esperto personale in sala a preoccuparsi della cottura di tutti i bocconi da grigliare, senza che ci si debba minimamente preoccupare di commettere errori o di stressarsi troppo.
L’esperienza del karaoke coreano
Oltre alla cucina coreana, i locali di Koreatown sono celebri a New York per l’offerta di karaoke; ed è proprio a queste strade che si pensa in città quando si ha voglia di dedicare una serata a questo tipo di esibizione canora.
Ma ciò che rende particolarmente ricercata l’esperienza del karaoke coreano è la possibilità di prenotare una sala solo per il proprio gruppo di amici, col piacere di cimentarsi alla voce in pubblico, ma non esattamente davanti ad estranei.
I karaoke bar coreani sono ricercati anche per il motivo che si tratta di esercizi generalmente di tipo BYOB (Bring Your OwnBottle), che concedono cioè la possibilità ai clienti di portare con sé tutte le bevande preferite con i relativi snack di accompagnamento.
Koryo Bookstore a Koreatown
Sempre sulla Korea Way si trova il Koryo Bookstore che non è una semplice libreria tematica, ma rappresenta a New York un punto di passaggio obbligato per chi abbia dei seri interessi di approfondimento della lingua e della cultura coreane.
Qui non solo è possibile trovare libri su argomenti specifici pubblicati originariamente in coreano, ma anche un’ampia scelta di titoli molto popolari già pubblicati in tutto il mondo e poi tradotti in lingua coreana.
Anche i non pochi fan internazionali della cultura pop coreana sono destinati a trovare pane per i loro denti in Koryo Bookstore, come pure chi nutre passione – o anche solo curiosità – per i prodotti di bellezza che rendono famosa la Corea, come le celebrate maschere facciali che sono qui stoccate in celle frigorifere.
Questo negozio possiede anche un significato storico, per la sua lunga presenza a Manhattan e per la sua funzione di pietra angolare nel successivo e fortunato sviluppo della Koreatown newyorkese.
Anche se la comunità coreana dispone di diverse altre librerie nel quartiere residenziale di Queens, tutte le novità fra moda e cultura arrivano sempre per prime al Koryo Bookstore.
In Koreatown sono caratteristici anche i tipici Soju Bar (dal nome dell’incolore distillato nazionale a bassa gradazione), gli stabilimenti termali, i negozi alimentari a vocazione asiatica e le pasticcerie coreane in cui gettarsi alla scoperta dei colorati e divertenti dessert di questa tradizione e dei loro ingredienti speziati e talvolta inconsueti per i palati occidentali, come una specifica pasta di fagioli rossi opportunamente dolcificata.