Programmare New Orleans come tappa di una vacanza in USA, significa di più che solo attraversare il cuore di quella regione culturale e geografica statunitense nota come il Deep South.
Quale città più popolosa dello stato della Louisiana con i suoi quasi 400.000 abitanti– che diventano più di 1.200.000 nella sua area allargata – New Orleans è senz’altro al centro di questo Profondo Sud, a ridosso di un suggestivo territorio frastagliato fra terra e acqua; che cede via via il passo a prevalenti spazi marittimi culminanti nel Golfo del Messico ch dista solo 170 km dalla città.
Fondata nel 1718 dalla francese Compagnia del Mississippi, New Orleans sorse in seno a una complessa politica commerciale che mirava ad accrescere in tempi brevi il valore delle azioni di questa società per gli affari coloniali, controllata dalla stessa corona di Francia.
Prima che finisse il secolo, la città era già passata alla Spagna; per poi tornare ancora ai francesi nel 1800 ed essere infine ceduta agli Stati Uniti nel 1803.
Edificata sugli argini a cavallo di un rilevante tratto deltizio del mitico Mississippi River, il territorio metropolitano di New Orleans ondeggia fra creste e avvallamenti di questi terrapieni naturali, ma forma anche una curva a mezzaluna lungo le sponde del Pontchartrain Lake, che la delimita a nord.
Ed è proprio alla sua posizione strategica per i traffici fluviali, che la città deve il suo successo in epoca sette-ottocentesca.
La costruzione di altre metropoli americane nel Sud – ma anche nel più lontano Ovest – ne provocò invece un lento declino economico, dovuto allo sviluppo nel Paese delle reti stradale e ferroviaria che diminuirono l’importanza del Mississippi come via di transito commerciale.
La furia del poderoso Uragano Katrina, che si abbatté su New Orleans nell’agosto del 2005, provocò un’inondazione e un numero di vittime che ne hanno appesantito per anni l’economia e la demografia.
Indice dei contenuti:
The Big Easy
Alcune singolarità culturali e artistiche di questa città degli States, ne fanno tuttavia ancora oggi molto più di una capitale del Sud che offra al visitatore le sue pagine di storia da sfogliare ordinatamente.
Soprannominata The Big Easy, New Orleans sottolinea così la spensieratezza dei suoi abitanti, che vivono in maniera disinibita e festosa le proprie radici in quella che è universalmente riconosciuta come patria del jazz e sede di una straordinaria cucina creola, insieme a tutto il calore dei suoi intrattenimenti e di una leggendaria vita notturna.
Questa città è anche uno dei luoghi elettivi – tra Africa e Americhe – di uno speciale sincretismo tra una sfarzosa tradizione cattolica e un mai sopito paganesimo popolare di origine africana, che si esprime significativamente nella religione misterica Voodoo; con le sue pratiche magiche, con un sentito culto dei vampiri e con tutto il morboso ma affascinante misticismo d’oltretomba che aleggia sui cimiteri cittadini, promossi così ad ardite mete di visite turistiche e celebrati anche nel famoso film dell’agente 007 “Vivi e Lascia Morire” con il mitico Sean connery.
Il Quartiere Francese
Noto come il fiore all’occhiello di New Orleans, il Quartiere Francese è innanzitutto una zona della città ad alta intensità energetica, con la capacità di sorprendere il visitatore per l’articolata storia che trasuda da ogni suo angolo, per le sue palazzine colorate che si illuminano al calar della sera, per le sue raffinate gallerie d’arte e per la sua vibrante vita notturna.
Bourbon Street e la vita notturna
Il cuore pulsante di questa zona è la famosa Bourbon Street, che prende il nome dall’omonima dinastia francese regnante ai tempi della fondazione della città. Qui è possibile trovare anche i più prestigiosi ristoranti della celebrata cucina cajun come la Jambalaya.
La Jambalaya è il piatto che più rappresenta New Orleans. E’ un mix a base di carne e pesce un pò come la paella spagnola, ma con influssi francesi e perchè no anche italiani che si sono uniti in un intrigo di sapori interessantissimi e che rendono perfettamente l’idea di contaminazione culturale. La versione Cajun della Jambalaya prevede anche l’aggiunta di pomodoro.
I piatti di questa tradizione provengono dalla cultura dei primi coloni francesi della zona, ma incorporano anche influenze dalla Spagna e dall’Africa Occidentale.
Un classico pranzo di questo tipo include generalmente un piatto forte a base di carne o pesce, del riso al vapore e una gran portata di ortaggi secondo quanto sia meglio reperibile al momento.
Peperone, cipolla e sedano costituiscono una trinità vegetale imprescindibile, e trionfano nei soffritti costruiti intorno a dadini di carote in cui dilagano complessi aromi dalla combinazione di prezzemolo, alloro e cipollotti insieme al mordente del peperoncino di Caienna e del pepe nero.
New Orleans e il Jazz
In Bourbon Street non mancano deliziosi cocktail bar, anche blasonati dalla loro lunga storia – come accade per l’Old Absinthe House – che da un paio di secoli è celebre per le miscelazioni a base di assenzio; spesso sorbite assaporando delle tipiche ostriche pastellate, in un’atmosfera stravagante.
Questa via pullula anche di jazz club, ma ci si imbatte in ensemble musicali variamente assemblati anche semplicemente passeggiando per strada: ogni programma predefinito cede qui al fascino avventuroso dell’improvvisazione.
Mardi Gras
Il Quartiere Francese rappresenta anche il nodo nevralgico attraverso cui si articola il Mardi Gras, la variopinta sfilata di carnevale che qui si svolge ogni anno 47 giorni prima della Pasqua.
In quest’occasione, è suggestivo godersi lo spettacolo dai balconi di Bourbon Street dai quali gettare in strada le tradizionali collane di perline a mò di coriandoli, mentre la parata fa il suo corso.
I rituali Voodoo
Ancora in Bourbon Street è possibile entrare in un negozio specializzato, il Marie Laveau’s House of Voodoo, in cui trovarsi di fronte a una gran messe di oggetti rituali quali teschi, bambole, amuleti e talismani di varia foggia e natura.
Sarebbe tuttavia un errore ridurre il Voodoo a un complesso di superstizioni animistiche, di interesse al massimo folcloristico, e sconfinante addirittura nella magia nera.
Questo corpus di pratiche e dottrine costudisce anche valori di tipo morale e sociale, e dà oggi luogo a un vero e proprio culto complesso –riconosciuto come religione vuduista organizzata intorno a una chiesa ufficiale nello stato africano del Benin – e praticato da sessanta milioni di persone in tutto il mondo.
New Orleans cosa vedere: Jackson Square
Avvicinandosi da Bourbon Street alla sponda del Mississippi, si incontra Jackson Square, ancora ubicata nel Quartiere Francese, in cui svetta la statua equestre di Andrew Jackson – settimo presidente degli Stati Uniti – che da generale inflisse una sonora e leggendaria sconfitta all’esercito inglese durante la Battaglia di New Orleans del 1815.
Questa frequentatissima piazza è continuamente sede di eventi pubblici ed è stata spesso ripresa in seno a film e serie tv. Il suo contesto ambientale riecheggia fortemente scenari parigini, coi suoi giardini percorsi da sentieri e le sontuose cancellate.
In un angolo della piazza spicca il Cabildo, un rilevante edifico storico in stile barocco spagnolo più volte danneggiato o distrutto dal ‘700, ma sempre restaurato o ricostruito.
Dopo aver svolto prestigiose funzioni istituzionali, il palazzo oggi raccoglie – quale sede del Louisiana State Museum – importanti reperti storici fra costumi antichi, strumenti musicali d’epoca e vecchi spartiti che aiutano a ripercorrere la storia del jazz e l’intera cultura musicale dello stato.
L’edificio che più di tutti incombe sulla piazza è quello della settecentesca Saint Louis Cathedral – in stile neogotico francese – dedicata al re medievale Luigi IX di Francia, e che gode anche del primato di essere la più antica cattedrale statunitense.
Jackson Square è un vero e proprio crocevia di intrattenimenti e di attrazioni artistiche, culturali e gastronomiche disponibili a corto raggio –come il French Market, ricchissimo di articoli insoliti e bizzarri, o il New Orleans Jazz National Historical Park, insieme alla presenza di allettanti boutique d’epoca e ristoranti storici.
Esplorando New Orleans fuori da quell’emblematica zona del Quartiere Francese, se ne potranno ritrovare ancora echi umori e suggestioni; o ci si potrà invece imbattere in realtà che con qualche meraviglia se ne distaccano.
Garden District
È questo il caso nella zona del Garden District, dove viali sovrastati e ombreggiati da rassicuranti querce –con la vista di sorridenti giardini e raffinate cancellate – introducono il visitatore all’apparizione di storiche dimore di origine ottocentesca dalle ricercate architetture.
Qui il silenzio è capace di immergere una passeggiata dentro una calma quasi meditativa.
Può sorprendere l’improvvisa irruzione, in questo scenario di elegante benessere, dello storico Lafayette Cemetery quale meta di un discreto flusso di turisti che iniziano a comprendere l’accostamento –apparentemente stridente– fra la morte e la celebrazione dei piaceri della vita, che va compiendosi in questa cultura.
City Park a New Orleans
A nord del Mississippi – quasi a ridosso del Pontchartrain Lake – si apre lo spazio del City Park, risalente al 1854 e notevole per i monumenti che ospita, per le sculture di cui è disseminato, per gli intrattenimenti che offre, per i suoi languidi spunti panoramici, i colori dei suoi fiori, le sue possenti querce e la bellezza dei suoi spazi acquatici.
Il Louis Armstrong Park è dedicato invece all’omonimo e leggendario trombettista jazz nato a New Orleans nel 1901.
Questo centralissimo parco cittadino si distingue per i continui richiami scultorei e architetturali all’artista che ne è dedicatario, per importanti riferimenti storici alla cultura afro-americana e anche per la presenza del Mahalia Jackson Theater for the PerformingArts, dotato di 2.100 posti a sedere.
Attrezzato per mettere in scena spettacoli operistici, balletti e altre performance orchestrali, questo teatro è anche una ricorrente tappa degli spettacoli di Broadway in tournée.
Risalendo il Mississippi di un’ottantina di chilometri verso ovest, la Oak Alley Plantation offre un’occasione per rivivere, tra spunti panoramici e architettonici spettacolari, l’atmosfera e le contraddizioni del vecchio Sud in una ex piantagione di canna da zucchero riconvertita oggi a museo e aperta a tour guidati.
Uno dei must, appena fuori New Orleans, resta quello di un tour in barca lungo l’intricata rete di acquitrini che caratterizzano il territorio della Louisiana. Abbondano le piante esotiche e gli animali selvatici che si riescono ad avvistare.
Tra cinghiali bianchi, tartarughe, procioni, gru e diverse altre specie arriva anche il momento in cui l’esperta guida riesce, con un bastone, a far schioccare le mascelle di un alligatore che guizza per un istante fuori dall’acqua a pochissimi metri dalla barca: appena un attimo di terrore seguito dallo scroscio di una risata; a ulteriore riconferma di come da queste parti un’idea di morte si armonizzi perfettamente con lo scorrere della vita.