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Ufo e alieni a Las Vegas
L’ultima cosa di cui ha bisogno Las Vegas è la promozione. Celebrata da migliaia di film è una delle città più famose del mondo e deviazione obbligatoria di qualsiasi viaggio nella vicina California.
Ben 19 dei 25 hotel più grandi del mondo si trovano lungo il corso della Las Vegas Strip, una strada che si estende per quasi 7 km su due sobborghi della città, con un’offerta di 65.000 camere a disposizione dei visitatori.
È proprio qui che la sinergia fra hotellerie e case da gioco raggiunge un suo punto di massimo.
Mandalay Bay, Luxor, Excalibur, Tropicana, Paris Las Vegas, Bellagio sono solo alcuni dei nomi di questi colossali “mostri” dell’accoglienza e dell’intrattenimento fondato prevalentemente sul gioco d’azzardo.
Se Las Vegas si è guadagnata nel tempo l’appellativo di “Sin City” (città del peccato), lo deve a un clima generale di fiaba e di sogno in cui (quasi) tutto appare permesso, oltre ad un’offerta capillare delle più diverse modalità del gioco d’azzardo: dagli spettacoli musicali e di cabaret a quelli da ballo e strip-tease, alla vendita di alcolici 24 ore su 24 e fino al mercato dei matrimoni e divorzi veloci.
Sin City offre sorprese anche in altre zone, dalla centrale Fremont Street – con il suo diluvio di intrattenimenti sotto scintillanti illuminazioni – alla sensazionale Chinatown che schiude un’imponente, variegata e raffinata offerta gastronomica da tutta l’Asia.
Fuori città sono a disposizione importanti risorse paesaggistiche, tra le quali il Grand Canyon (visitabile anche in elicottero), l’altrettanto spettacolare (e più prossimo alla città) Red Rock Canyon e la Valle del Fuoco.
Esiste tuttavia una singolare declinazione attraverso cui vivere – nello spazio di un paio di giornate – questa città e i suoi dintorni in una maniera più sorprendente e inusitata.
La sfera di interessi sollecitata da questo tipo di esperienza riguarda la complessa e controversa materia ufologica, e porta fino a una vasta zona militare operativa fuori Las Vegas, che copre complessivamente più di 26.000km² (all’incirca la superficie dell’intera Sicilia): la Nellis Air Force Base.
Dove si trova l’Area 51
Raggiunto il villaggio di Rachel, si tocca l’estremità abitata più prossima a quella particolare frazione dell’intera base militare – oggetto di presunti misteri e teorie del complotto collegati alla presenza di entità aliene –nota ormai anche al grande pubblico come Area 51.
Questa precisa porzione del territorio è separata da Rachel da un’area già sottoposta a restrizioni militari comprendente il picco della Montagna Calva, e occupa con le sue installazioni (oggi visibili in foto satellitari attraverso il programma Google Earth) parte del letto prosciugato di un antico lago salato distante 40 km da Rachel: il Groom Lake.
Ma quali sono i motivi che hanno reso l’Area 51 un vero e proprio argomento cult fra gli appassionati di ufologia?
Tutto ha origine da una radicata teoriarelativaal presunto U.F.O. crash diventato poi celebre come Incidente di Roswell.
L’episodio si riferisce all’effettivo schianto al suolo di un oggetto non identificato verificatosi nel 1947 presso una cittadina del Nuovo Messico.
Fra contraddizioni, reticenze e vere e proprie censure, quei fatti alimentarono in ampi strati dell’opinione pubblica la convinzione dell’avaria di un velivolo extraterrestre con a bordo anche alcuni esseri viventi di natura aliena.
I resti di questa presunta astronave e i cadaveri dell’equipaggio occupante (ma uno dei piloti si ritiene che fosse ancora vivo) sarebbero quindi stati trasferiti dopo l’incidente proprio nell’Area 51 in Nevada, a un migliaio di chilometri dalla località di Roswell, allo scopo di nascondere ogni prova e mistificare l’accaduto con versioni ufficiali molto più rassicuranti.
La teoria del coinvolgimento dell’Area 51 avrebbe ricevuto enorme slancio dalle dichiarazioni di Bob Lazar, un fisico che sarebbe stato coinvolto alla fine degli anni ‘80 in operazioni di retro-ingegneria su velivoli alieni custoditi in questa base segreta.
Lazar ha fornito dettagliate descrizioni della morfologia da “disco volante” di queste navi, della loro tecnologia di propulsione e navigazione nonché della natura dei piloti alieni che le avrebbero guidate.
Ripetutamente sconfessato e screditato dalle fonti ufficiali, Lazar è diventato la figura centrale per i teorici dell’ufologia che puntano il dito proprio sull’Area 51 come chiave dei principali misteri in materia.
Il governo degli Stati Uniti ha, da parte sua, ammesso l’esistenza di questa base soltanto nel 2003; malimitandosi a fare vaghi riferimenti ad un non meglio precisato “sito operativo” dell’aeronautica militare adiacente a Groom Lake.
Incrociando svariate fonti fin dai tempi della Guerra Fredda, si sa che diversi progetti di velivoli militari top secret sono stati sviluppati e testati proprio all’interno dell’Area 51 – come l’aereo spia U2 degli anni ‘50, gestito dalla C.I.A., e altri ricognitori ad alte prestazioni come l’Oxcart e il Blackbird fino a diversi prototipi di aereo a tecnologia “stealth”.
Alcune teorie e indiscrezioni parlano anche del “progetto Aurora”, un presunto “triangolo volante” la cui sagoma sarebbe stata osservata in casi rubricati come avvistamenti di U.F.O., e che sarebbe capace di volare a velocità mach 6 (più di 7.400 km/h) compiendo un giro della Terra in sole 3-4 ore grazie a una tecnologia che ibriderebbe una propulsione chimica che utilizza metano liquido a –200°C con un ipotizzato dispositivo anti-gravitazionale.
Occorre continuare a precisare che l’Area 51 non è in alcun caso visitabile, perché l’intera zona è sottoposta alle massime restrizioni perfino a carico dei piloti militari che operano nella vicina – e più convenzionale – base di Nellis.
Stazioni radar e sistemi di sicurezza elettronici vari (come telecamere e sensori di movimento che registrano le vibrazioni del suolo) proteggono l’area, e chiunque non sia autorizzato viene rapidamente espulso dalla zona protetta e arrestato.
Esistono reparti privati ingaggiati dal governo per pattugliare l’area in jeep oppure con veicoli militari da ricognizione.
Questo agguerrito personale si materializza fra i rilievi del deserto ed è immediatamente pronto all’intervento con una dotazione di fucili d’assalto M-16 e l’autorizzazione a sparare.
Ma i sorveglianti potrebbero anche calare dal cielo a bordo dei minacciosi elicotteri da combattimento HH-60 PaveHawk.
Non risultano ufficialmente ad oggi scontri a fuoco, ma ai trasgressori viene inflitta una multa di 600 dollari dopo essere stati consegnati allo sceriffo della Contea di Lincoln, con la possibile ulteriore conseguenza dell’arresto e di prolungati interrogatori da parte dell’F.B.I..
Resta da chiedersi quale potrebbe essere la molla capace di indurre non pochi vacanzieri di stanza a Las Vegas a contattare agenzie addirittura specializzate in questo “Area 51 U.F.O. Tour”, che non può di fatto offrire nulla più che un vago profumo di mistero ai margini di una base militare segreta.
Al di là di una precisa vocazione ufologica, la risposta non può che risiedere nel fascino del proibito che si prova sfiorando un pericolo dietro il quale potrebbe nascondersi un mistero… cosmico!
Normalmente questo tour ha inizio dopo colazione presso il proprio hotel a Las Vegas. L’incontro con la guida dà inizio al viaggio lungoi 150 chilometri che porteranno a destinazione attraverso spettacolari visioni di deserto.
Visitare la Extraterrestrial Highway
La Statale 375 è stata perfino ironicamente rinominata “The Extraterrestrial Highway”.
Dal momento che questa strada aggira ogni zona militarmente interdetta, per avvicinarsi il più possibile alla vera e propria Area 51, nel punto in cui svolta verso ovest si apre una prima sosta presso l’Alien Research Center.
Si tratta di una bizzarra costruzione a forma di hangar in cui trovare diverse curiosità e stravaganze; ma è soprattutto un sito in cui sgranchirsi le gambe e dedicarsi ad un eventuale shopping “alternativo”.
Little A’Le’Inn
In poche decine di chilometri, si arriva finalmente al villaggio di Rachel, dove si potrà trovare un altro singolare punto di sosta: il Little A’Le’Inn, un motel munito di bar e ristorante, adeguatamente in tema con il luogo.
Addentare un Alien Burger con contorno di patate e cipolle è senz’altro una pausa pranzo decorosa, considerato che ci si trova praticamente in mezzo al nulla; a meno che non si voglia provare anche il condimento della “salsa aliena” che il cordialissimo personale prepara ad hoc.
Arriva quindi il momento di avvicinarsi al limite invalicabile dell’Area 51, dove si potrà dare uno sguardo in giro, scrutare il cielo oppure sussultare al minimo rumore temendo di veder arrivare le guardie armate fino ai denti: specialmente dopo una trasgressiva foto di rito proprio sotto i cartelli che elencano i divieti in vigore (compreso quello di scattare foto).
Il ritorno in hotel a Las Vegas è previsto intorno alle 17:00.
Ma è possibile trascorrere una giornata del genere senza correre poi il rischio di avvertirla come un “corpo estraneo” una volta nuovamente immersi nella fantasmagoria di una vacanza a Las Vegas?
La risposta è affermativa a partire dal settembre 2020, quando sono stati aperti al pubblico gli ambienti di una nuovissima location esperienziale, collocata a meno di due chilometri a ovest della Las Vegas Strip: il complesso di Area 15.
Con una superficie di 19.000 m2e una capienza massima di 7.000 persone, i primi commentatori hanno definito la propria esperienza in questo contesto non già come una fuga dalla realtà, ma come la sensazione di essersi ritrovati catapultati nell’anno 3.000!
Un po’ mostra d’arte moderna con installazioni di estrema avanguardia estetica e digitale, un po’ “luna park” ad alta tecnologia, un po’ via d’accesso a toccanti esperienze immersive in cui è possibile perfino “volare” fra i grattacieli di una metropoli, Area 15 è quanto di più futuristico si sia potuto assemblare di questi tempi.
Il suo nome è un evidente calco dell’Area 51, rovesciando le cifre; ma in questo gigantesco hangar suddiviso in diversi sottoambienti è anche possibile trovare negozi, bar e ristoranti aperti alle più ardite e raffinate esperienze gastronomiche; e perfino distillerie che propongono percorsi di degustazione multisensoriale.
Si dice chel’Area 51 sia, in mezzo al deserto, solo la punta di un iceberg; mentre ben 90 piani sotterranei scenderebbero a quote di profondità in cui delegazioni di civiltà aliene compiono esperimenti indicibilmente avanzati e assolutamente segreti.
Non lo sapremo mai, ma l’Area 15 è invece a portata di mano in piena Las Vegas; è una realtà che è riuscita ad aprire in un momento storico difficile per il mondo, ed è anche in qualche misura una celebrazione di ciò che la civiltà terrestre è riuscita a compiere fino ad oggi.