La città di Denver, trovandosi in Colorado a più di 1.300 km a ovest della linea del fiume Mississippi, è collocata a pieno titolo nei territori storicamente identificati come “Far West”.
Con un’altitudine di poco più di 1.600 metri, la città si è meritata l’epiteto di Mile High City. Questo “miglio sul livello del mare” –insieme a un’area complessivamente montuosa e semi-arida – ne fanno una località ricca di giornate di sole, e da vivere con piacere all’aria aperta.
Malgrado non manchino i tipici tratti di una metropoli americana, Denver pullula di rimandi alla mitologia del Far West; ed è una città aperta e accogliente.
È il primo produttore di birra negli Stati Uniti, ed è possibile a chiunque sedersi ad uno dei tanti pianoforti in cui ci si imbatte passeggiando per le sue strade, per allietare i passanti strimpellando magari proprio melodie di gusto Honky Tonk.
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Rocky Mountain National Park
Abbandonando l’area metropolitana, a un’ora e mezza d’auto in direzione nord-ovest si arriva al Rocky Mountain National Park, istituito dal Presidente Wilson nel 1915.
Con oltre 1.000 km2 di estensione, questo parco è suddiviso in cinque regioni, offre 350 percorsi escursionistici, ed è fra i primi parchi statunitensi per numero di visitatori annuali.
Per gli scintillanti specchi d’acqua dei suoi laghi, perle sue maestose foreste, per l’inattesa apparizione di deliziose radure e per un panorama montano complessivamente sensazionale quest’area – dichiarata Riserva di Biosfera UNESCO dal 1976 – è una vera calamita per gli amanti della natura e della vita all’aria aperta.
Non occorre molto per raggiungere una successiva tappa nella cittadina di Cheyenne, a circa 150 km più a nord, ma occorre oltrepassare il confine di stato per entrare in Wyoming.
Qui si raggiunge questa conclamata capitale del rodeo ma anche della ferrovia che, nel corso dell’800, spostava sempre più verso ovest la frontiera della giovane e pionieristica nazione degli Stati Uniti.
Edifici storici, monumenti, hotel d’epoca e musei dedicati alla civiltà dei cowboy e alla tecnologia ferroviaria ottocentesca abbondano in questo pittoresco centro di 65.000 abitanti.
Lasciando Cheyenne in direzione nord, occorre una mezza giornata per varcare un nuovo confine di stato, entrare nel South Dakota e raggiungere una nuova base strategica, dalla quale partire alla scoperta di un vero e proprio grappolo di mete rilevanti disseminate in quest’area: la città di Rapid City.
Il collegamento più iconico, fra le vicine attrazioni turistiche, è probabilmente quello del gruppo scultoreo di quattro grandi presidenti degli Stati Uniti i cui volti furono scolpiti nella roccia del Monte Rushmore dall’artista Gutzon Borglum, con l’aiuto di suo figlio, fra il 1927 e il 1941.
Alle personalità di Washington, Jefferson, Roosevelt e Lincoln sono associate altrettante qualità dei quattro statisti poste a fondamento dello sviluppo e della forza del Paese, mentre le loro fisionomie emerse dalla parete montuosa si stagliano contro il blu di un cielo osservabile oltre una cima di 1.700 metri di altitudine nel cuore delle Black Hills.
Thunderhead Mountain
Fra queste stesse montagne, l’America fa però i conti anche con l’altra faccia della sua storia.
Solo a mezz’ora d’auto da qui si raggiunge la Thunderhead Mountain, sul cui picco è in stato di notevole avanzamento la scultura del viso di Cavallo Pazzo, il capo Sioux che visse un destino di straordinario guerriero arrivando a sconfiggere il 7º Reggimento di Cavalleria del generale Custer nella celebre battaglia del Little Bighorn nel 1876.
Al suo completamento, il progetto relativo al Crazy Horse Memorial vedrà gran parte della montagna plasmata nella forma integrale del guerriero indiano a cavallo mentre punta il dito verso la sua terra nativa; oltre alla futura edificazione di un Museo Indiano del Nord America e di un Centro Culturale dei Nativi Americani.
Badlands National Park
Un’altra tappa rilevante nell’area di Rapid city è costituita dal Badlands National Park, uno spettacolare agglomerato di formazioni rocciose in cui abbondano guglie appuntite e variazioni cromatiche.
Questo sito costituisce inoltre uno dei più importanti giacimenti fossili al mondo in grado di offrire preziosi contributi agli scienziati per lo studio dell’evoluzione di specie come il cavallo, il rinoceronte e i felini dai denti a sciabola.
Ricchissima è anche la fauna vivente, articolata su molte specie di mammiferi, rettili, anfibi, uccelli e farfalle.
Mammoth Site of Hot Springs
Nella stessa area è piuttosto toccante anche una visita al Mammoth Site of Hot Springs, un sito paleontologico in piena attività di escavazione che offre attualmente la massima concentrazione mondiale dei resti di questo preistorico proboscidato.
Se le emozioni capaci di ammutolire l’osservatore non saranno a questo punto ancora sufficienti, basterà recarsi in un ultimo sito delle Black Hills prima di lasciare la zona.
Un singolarissimo monolite dalle pareti striate alto 386 metri, chiamato Devil’s Tower, è stato il primo monumento nazionale degli Stati Uniti nel 1906. Il sito è sacro per i Nativi Americani, e in sua prossimità si verificano durante l’anno cerimonie non sempre accessibili ai visitatori.
Bighorn National Forest
Occorrerà una mezza giornata, lasciando la ricca zona di Rapid City, per rientrare nel territorio del Wyoming centro-settentrionale e raggiungere la Bighorn National Forest.
Questa Riserva Forestale di 4.500 km² è protetta dal 1897, e si sviluppa sull’omonima catena montuosa che si dirama distaccandosi dalle Montagne Rocciose, con cime che superano i 4.000 metri.
Anche questa è una straordinaria zona escursionistica per paesaggi e fauna, con la presenza anche dell’orso grizzly.
La cittadina di riferimento in questa nuova area è Cody. Il suo nome corrisponde al cognome reale del mitico Buffalo Bill (1846–1917), ritenuto artefice della sua fondazione nel 1896.
A questo leggendario personaggio – e alle sue gesta di uomo d’azione, militare e cacciatore di bisonti – è dedicato il Buffalo Bill Center of the West che è in realtà un complesso di ben cinque musei, solo il primo dei quali è direttamente ispirato all’eroe del luogo; con le altre quattro sezioni dedicate agli artisti del Far West, alla cultura indiana, alla storia naturale della regione e a una sala d’armi.
Yellowstone National Park
Il nome più celebrato fra le mete complessivamente toccate in un simile itinerario è probabilmente quello dello Yellowstone National Park, fondato nel 1872 dal presidente Grant e attualmente inserito nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
La sua vastità di circa 9.000 km² (quasi l’isola di Cipro)lo porta in minor parte anche fuori del territorio del Wyoming.
Questo parco – dalla complessa geologia e idrografia distribuite su di un ampio altopiano – ha tra le sue particolarità la presenza di una caldera sommersa che costituisce il più grande complesso vulcanico del Nord America, protagonista di devastanti eruzioni avvenute circa 640.000 anni fa.
Ciò che rende attualmente più manifesta la natura vulcanica di questa regione è un’intensa attività geotermica che annovera oltre 200 geyser e 10.000 sorgenti calde, cioè il 62% di tutte quelle censite sulla Terra.
I getti d’acqua bollente – sparati a un’altezza fra i 30 e i 55 metri, con durate dai 90 secondi ai 5 minuti – rappresentano fra gli spettacoli naturali più frequenti e apprezzati dai visitatori, con la presenza qui del più grande geyser del mondo.
Grand Teton National Park
Altra cittadina prossima all’area del parco, in direzione sud, è la rinomata stazione sciistica di Jackson Hole.
Da qui si raggiunge facilmente, oltre Yellowstone, anche il Grand Teton National Park – che offre incantevoli opportunità escursionistiche dalla primavera avanzata fino a inizio autunno –al quale si aggiunge la visita di alcuni interessanti villaggi e di un rifugio faunistico dedicato agli alci.
Parchi del Far West in Utah
Un nuovo balzo sul territorio di una mezza giornata consente di entrare nello stato dello Utah e di toccare la città di Salt Lake City.
Legata alla storia della Chiesa Mormone, che ha ancora qui il suo quartier generale, la città ha spessore notevole, con i suoi oltre 200.000 abitanti e con le sue particolarità architettoniche, urbanistiche e culturali alla scoperta delle quali si potrà decidere di dedicare più o meno tempo, insieme ai suoi dintorni, prima di proseguire verso nuove mete in direzione dello Utah meridionale.
Canyonlands National Park
Raggiunto il Canyonlands National Park, si può trascorrere in questa sede anche un’intera giornata tra emozionanti contemplazioni ed escursioni, panorami mozzafiato, formazioni rocciose dalle geometrie inconsuete e ritmi ricorrenti di grandi moli dai cromatismi cangianti.
Arches National Park
A circa mezz’ora d’auto da qui, non si rischia nessuna ridondanza visitando un secondo parco forse perfino più celebrato del precedente: l’Arches National Park, nei pressi del Fiume Colorado.
Ben più di 2.000 archi naturali in rosseggiante pietra arenaria costituiscono la particolarità di questo sito.
Queste strutture si atteggiano e si combinano fra loro variamente, offrendo spesso all’occhio cornici entro le quali avvistare nuovi scenari di inusitate formazioni rocciose.
Ponti naturali, finestre, spirali e rocce in equilibrio possono incantare per ore quali elementi panoramici di un diverso pianeta materializzatosi inspiegabilmente sotto i piedi del visitatore.
Alcune rocce arcuate sembrano addirittura completare il disegno di una circonferenza.
Ed è proprio così, per assonanza, che, dopo aver offerto adeguata decantazione nella vicina cittadina di Moab alle emozioni finora accumulate, si può chiudere il cerchio di un simile tour rientrando a Denver; verso la quale il tragitto riporta adesso il viaggiatore.
Non ti resta che contattarci o venirci a trovare e pianificare insieme il tuo prossimo viaggio negli States.