Favignana, la “farfalla del Mediterraneo”, che si staglia dall’alto nel blu del mare con la sua forma a farfalla, apparendo così aggraziata, riconoscibile, unica.
Un luogo dove il tempo e lo spazio sembrano spesso sospesi. Favignana è un posto dove contano ancora e più che mai, la forza del vento e del mare, vere lancette dell’orologio che scandiscono la vita di chi vi abita.
Anche perché già il nome di quest’isola è significativo: Favignana deriva infatti dal Favonio, l’antico nome del vento di ponente che regna sovrano in questa zona e ne governa il clima.
Maestrale, Tramontana, Scirocco, Ponente: sono questi venti i veri padroni incontrastati, che decidono le sorti di chi naviga in queste acque siciliane del Mediterraneo.
Favignana è un’isola che fa parte dell’arcipelago delle Egadi, a poco meno di mezz’ora di aliscafo da Trapani, ma anche molto vicina a Tunisi, seppur non direttamente collegata.
Si tratta praticamente di un bellissimo“scoglio”, come la chiamano gli isolani, perché la superficie dell’isola non arriva neanche ai 20 km quadrati e, di conseguenza, la popolazione, quando i turisti ripartono, non è certo in esubero durante l’inverno.
Gli abitanti sono poco più di 3400, comprese le altre due isole più piccole, Marettimo e Levanzo e si gira completamente con la bici o lo scooter.
L’unico modo per approdare su quest’isola è tramite gli aliscafi della Liberty Lines che partono da Trapani, come dicevo, o Marsala.
Il tragitto in aliscafo da Trapani, se è diretto e senza soste a Levanzo, dura circa venti minuti.
E poi, finalmente, si arriva a Favignana.
Cosa vedere a Favignana
Al naso arriva l’intenso profumo del pesce fresco, messo in esposizione sui banchi del piccolo mercato ittico situato proprio sul molo di attracco degli aliscafi, come tanti gioielli in una vetrina.
Gli occhi cadono immediatamente sulle barche ormeggiate ovunque nel porto: dai natanti da pesca pieni zeppi di reti, alle imbarcazioni più grosse usate per portare in giro i turisti; dalle barche a motore e i catamarani, alle barche a vela; dai motoscafi ai gommoni.
E nonostante questo via vai di gente e barche, l’acqua del porto è sempre cristallina e trasparente quasi quanto quella di un lago di montagna incontaminato: pulita, azzurra, chiara e pullulante di pesci, tanto che alcuni turisti si fermano puntualmente a lanciare le molliche di pane.
Si notano immediatamente Villa Florio, visibile dal porto, e la celebre tonnara. Ma ciò che cattura subito l’attenzione sono le due colline, chiamate spesso montagne dagli abitanti, che dividono letteralmente l’isola in due parti.
La prima ala della farfalla, quella dove approdano gli aliscafi, dove è situato il centro del paese e dove si trovano la maggior parte dei servizi, è la parte della piana; le due “montagne”, che superano di poco i 300 metri di altitudine, possono essere considerate come il corpo della farfalla e in cima a una di esse, la più alta, vi è arroccato il Castello di Santa Caterina.
Infine, l’altra ala della farfalla, quella più selvaggia, quella che dona una vista spettacolare sul famoso tramonto e sull’isola di Marettimo, è detta parte del bosco, per via del piccolo raggruppamento di pini marittimi che si trova in quella zona.
Vi sono diverse attività che si possono svolgere in questo paradiso italiano, perla del nostro mare, dove il sole splende sempre e il caldo non abbandona mai, ma ce n’è una che risulta obbligatoria per chiunque decida di trascorrere le vacanze nell’isola di Favignana: le escursioni in barca.
È infatti impossibile godersi appieno Favignana e il suo splendido mare senza fare un giro su una delle tante barche a disposizione, pronte a compiere il tour dell’intera isola, traducibile in 33 chilometri di costa segnata da scogli, cave e grotte.
Su queste imbarcazioni, dove ogni comandante e ogni skipper accoglie i turisti con il più caloroso dei sorrisi e una grande professionalità, è incluso anche un gustosissimo pranzo caratterizzato da golosità e prodotti tipici locali, come la caponata, il pane cunzato (realizzato con il primo sale siciliano, i pomodori, l’origano e i filetti di alici provenienti dalla Sicilia), i panini con il tonno, cubetti di primo sale accompagnati da buonissime melanzane.
Tra le soste più spettacolari, sicuramente viene in mente al primo colpo Cala Rossa, la più famosa, chiamata così per due motivi: il primo, forse anche il più scontato, è per la colorazione che assumono le rocce della scogliera tendenti al rossiccio; il secondo, quello preferito dai favignanesi che viene narrato come fossero dei Ciceroni, è il sangue dei feriti e dei caduti nella cruenta battaglia tra romani e cartaginesi che ebbe luogo nel 241 a.C.
Quel giorno, si dice ci fosse vento da nord, quindi vento di Tramontana, che contribuì a tingere di rosso quelle acque che adesso sono più azzurre del cielo, così tanto da sembrare una piscina. Se si osservano dall’alto le imbarcazioni ancorate a Cala Rossa, sembra quasi di vederle volare, con le loro ombre che si posano nitide sul fondale bianco e sabbioso.
E quelle ombre, come quella di Peter Pan, sembrano aleggiare con una volontà propria verso le altre cale più belle di tutta l’isola.
Una di queste è il Bue Marino, dove la scogliera è costellata da varchi oscuri, le vecchie cave di calcarenite, materiale con cui si costruivano una volta le case della zona: un intricato labirinto buio che si dipana per tutta l’isola e dove è facile perdersi senza una guida. E sempre da questa posizione, osservando il paesaggio dalla parte opposta, nelle giornate più terse, si può ammirare la costa della Sicilia in ogni suo dettaglio.
Poi si va verso Cala Azzurra, una delle poche forse più godibili da terra, piccolina e stretta. Già dal nome si capisce quanto possa essere azzurra l’acqua in cui ci si tuffa, soprattutto dalla riva.
Le spiagge più belle
Un altro punto decisamente più comodo da terra è sicuramente Lido Burrone, forse l’unica vera spiaggia di tutta l’isola, perché ogni cala è formata da rocce (anche piatte), sassi e scogli da cui tuffarsi. Per chi preferisse rilassarsi in spiaggia, Lido Burrone è la più adatta, poiché dotata di lettini e ombrelloni.
Proseguendo con il viaggio in barca, si supera Punta Fanfalo e si raggiungono lo Scivolo, Marasolo e l’isolotto del Preveto, il cui nome deriva dalla parola “prete” nel dialetto siciliano, così vicino alla costa da poter essere raggiunto con una bella nuotata.
Segue Cala Pirreca dove, di solito, ci si ferma per pranzare, tra un tuffo e l’altro, perché è un ottimo punto per lo snorkeling: occhiate e stelle marine la fanno da padrone in questo luogo, ma tra gli scogli si possono osservare polpi, murene, ricci di mare e tanti altri pesci che sembrano non temere affatto l’uomo.
Il tutto incorniciato da una fitta foresta di alghe (posidonia) che ricopre parte del fondale come fosse un fitto manto erboso dotato di vita propria, che si muove calmo e placido al ritmo della corrente.
In seguito, si passa dal faro di Punta Sottile, che, con il suo occhio solenne, sembra osservare il mare aperto e l’isola di Marettimo. Si arriva poi a Cala Grande, Cala Rotonda e quindi Cala del Pozzo, dove il colore del mare e del cielo si confondono, si mescolano l’uno nell’altro.
Da qui si può ammirare estasiati uno dei tramonti più belli mai visti: quell’immensa palla di fuoco che è il nostro Sole, si va a nascondere proprio dietro Marettimo, creando l’illusione ottica di un’isola fluttuante tra il mare e il cielo, quasi fosse l’Isola che non c’è.
E poi ci sono le grotte. La Grotta Azzurra, la Grotta Perciata, la Grotta dei Sospiri, la Grotta dell’Amore, dove le pareti rocciose sono dipinte naturalmente di viola e arancione. Alcune si possono raggiungere tranquillamente a nuoto, mentre altre è possibile visitarle solo uscendo in barca e tuffandosi.
Le ultime due sono davvero fantastiche: entrambe con un varco nel soffitto che fa entrare la luce del giorno, filtrandola a cono, quasi fosse un occhio di bue. Come se la Natura, in quell’istante in cui ci si posiziona sotto la luce, fosse lì a osservare incuriosita. Pare che la Natura ti stia salutando e stia dicendo: “Ecco, vedi che fai parte anche tu di questo posto.”.
E quando si decide di visitare questo luogo magico, dove una distesa infinita di azzurro, verde e blu riempie gli occhi, così come l’inconfondibile brezza marina riempie i polmoni, riecheggiano nella testa le parole di Ignazio Florio: “Il mare è come una madre, ti accoglie sempre.”
Scritto da Camilla Marino
Instagram: funkycamiblog
Camilla Marino, una viaggiatrice che vive tra Milano e Favignana. Si occupa di promuovere l’isola attraverso il suo blog. A Favignana si occupa di organizzare la vacanza per i turisti che decidono di rilassarsi in questo paradiso italiano.