La Medina di Marrakech
Particolare della Medina di Marrakech

Cuore geografico e spirituale della “città rossa” o “città ocra”, nome dovuto al colore rosso di una gran parte dei suoi edifici e delle sue case. Edificata nel 1070 da Youssef ben Tachfine della dinastia berbera degli Almoravidi, è delimitata a sud dai giardini della Moschea di Koutoubia e al suo centro c’è la magica e brulicante di vita piazza Djemaa el Fna dove si potranno incontrare gli incantatori di serpenti, le donne che decorano mani e braccia con tatuaggi all’henné, chi passeggia tenendo per mano una scimmia, il tutto pervaso dall’odore pungente dell’incenso e dal rumore degli zoccoli dei cavalli che a calesse trasportano i turisti per la città. Nella Medina i souq si rincorrono uno dietro l’altro per i vicoli stretti e si possono ammirare molti monumenti imponenti come la Kasbah fortificata originaria del 1185, il Palazzo Reale, il quartiere arabo, i grandi palazzi reali, oggi trasformati in musei o eleganti alberghi, le Tombe Saadiane e molto altro. Iscritta nella Lista del Patrimonio Culturale dell’Umanità dall’Unesco, la Medina di Marrakech è un vero e proprio museo a cielo aperto che si estende per 700 ettari e che ha mantenuto nel corso dei secoli la sua unicità urbanistica e architettonica. Le mura che circondano la Medina sono state costruite nel 1126 e anche i palmeti, che si trovano ad oriente rispetto alla città e che coprono una superficie di 13 mila ettari, possono essere fatti risalire a quel periodo.
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