La regione di Antofagasta, nel Cile settentrionale, contiene uno dei luoghi più aridi e inospitali della Terra: il deserto di Atacama.
Ma è grazie alla presenza di paesaggi mozzafiato, alla calorosa ospitalità della gente, e a tutto un insieme di attività in cui lanciarsi proprio nei dintorni della cittadina di San Pedro de Atacama, che un viaggio in quest’area del mondo è destinato a rimanere ben impresso nella memoria.Il deserto cileno di Atacama è, in particolare, il paradiso di ogni cultore o semplice appassionato di astronomia, pur non dimenticando la godibilità di diverse altre attrattive offerte dal territorio.
Ma l’esperienza che più di tutte ammutolisce il visitatore è quella di alzare gli occhi verso gli scenari luminosi che sovrastano la terra nel buio della notte.
La vista attraverso la lente di un telescopio toglie letteralmente il respiro: come diamanti gettati sopra nero velluto, innumerevoli stelle scintillanti fluttuano su di un fondale misteriosamente insondabile.
Ed è in momenti come questo che una guida esperta al fianco dell’osservatore arriva a segnalargli che magari quel particolare oggetto celeste sul quale si è posato l’occhio è l’ammasso globulare di Omega Centauri.
Se ad occhio nudo può sembrare una stella sfocata, la visione telescopica di questo oggetto ne rivela invece la reale natura: un vasto insieme sferoidale di centinaia o addirittura migliaia di stelle, distanti 16.000 anni luce, che ruota intorno al centro della Via Lattea in cui è assorbito.
Per rendersi conto di una simile emozione, occorre non dimenticare che un cittadino occidentale ha una nozione mediamente assai esigua del cielo notturno: osserva magari in occasioni saltuarie la luna piena, e un pianeta brillante come Venere, e ha probabilmente una familiarità ridotta anche verso le più rinomate costellazioni.
Ma perché il deserto di Atacama offre uno dei pochi ambienti al mondo tra quelli ideali per l’osservazione del cielo stellato?
Quest’area, che si estende per una lunghezza di circa 1.600 km, e con una larghezza massima di circa 180 km, costituisce uno dei deserti costieri più asciutti al mondo.
Questa particolare condizione di aridità è provocata a ovest dalla corrente fredda di Humboldt, che – circolando nell’oceano Pacifico al largo delle coste del Cile – raffredda l’aria sovrastante e condensa così le nuvole già sull’oceano.
A est del deserto di Atacama si aggiunge inoltre l’azione della catena della Ande, che intercetta l’umidità proveniente dal bacino amazzonico bloccando così altri gruppi di nubi da oriente.
La combinazione di queste due contingenze climatiche crea quindi un perenne campo di alta pressione su tutta la superficie del deserto di Atacama, con la sola eccezione di sporadici episodi di “deserto fiorito” dipendenti invece da speciali condizioni microclimatiche che si verificano localmente.
In ogni caso, ciò che qui si realizza è un ambiente che – con precipitazioni quasi assenti, con più di 200 notti all’anno prive di nubi, e con assenza anche di inquinamento da fonti di illuminazione artificiale – permette una visione eccezionalmente nitida, e quindi preziosissima, della spettacolare volta celeste osservabile dall’emisfero australe.
Alloggiando proprio a San Pedro de Atacama, l’occasione migliore per immergersi nella notte stellata di un cielo cileno è quella di prenotare una visita presso il poco distante SPACE, vale a dire il San Pedro de Atacama Celestial Explorations.
Si tratta di una singolare iniziativa da parte dell’astronomo francese Alain Maury (noto per la scoperta di una cometa e divari asteroidi) e della moglie cilena, Alejandra.
La coppia ha creato un centro di osservazione ben attrezzato con una batteria di telescopi e dispositivi fotografici ad hoc che vengono noleggiati prevalentemente a gruppi di astrofili, ad astronomi dilettanti o a turisti curiosi ai quali i due coniugi offrono anche assistenza all’osservazione, ristoro e alloggio nel deserto.
È proprio lasciandosi guidare al telescopio dalla voce con accento francese di Alain Maury, che si potranno strabuzzare gli occhi alla visione delle striature gassose note come “nubi di Giove”; o che si potranno inquadrare con altrettanta meraviglia gli anelli di Saturno.
Ma, affondando lo sguardo nel cuore della Via Lattea ci si troverà nella condizione di scoprire brillanti nebulose, ammassi globulari, stelle binarie e stelle nascenti. Quando avremo poi conquistato il coraggio necessario, potremo perfino abbandonare la nostra galassia e puntare lo sguardo su degli oggetti celesti che si riveleranno essere le più remote galassie avvistabili con gli strumenti a nostra disposizione.
Non è raro che l’osservatore percepisca a questo punto il mondo sotto i propri piedi alla stregua di un granello di polvere perduto nella vastità di un universo meraviglioso e, fino a poco prima, impensabile.
Per visitare invece un vero e proprio osservatorio astronomico – questa volta in orario diurno – preposto ad attività professionale di ricerca astrofisica e cosmologica, è possibile percorrere in auto 50 km per salire dai circa 2.400 metri di altitudine di San Pedro de Atacama fino ai 4.800 metri dell’Osservatorio di Llano de Chajnantor.Questo sito è costituito da diversi raggruppamenti di complesse e costosissime installazioni specializzate nel campo della radioastronomia.
I radiotelescopi intercettano onde radio (le quali hanno una frequenza più bassa rispetto alle onde nello spettro del visibile intercettate dai telescopi ottici), che sono emesse da svariati oggetti celesti.
Questi dispositivi sono all’apparenza del tutto simili alle antenne paraboliche la cui vista è familiare sui tetti degli edifici di qualunque città. L’unica differenza sta nelle dimensioni.
I radiotelescopi hanno infatti dei diametri che possono arrivare a misurare anche qualche centinaio di metri.
La soluzione oggi più praticata è tuttavia quella di utilizzare più strutture dal diametro nell’ordine della decina di metri, mediante il cosiddetto metodo interferometrico: tanti radiotelescopi dalle dimensioni più contenute vengono cioè utilizzati in maniera combinata fra loro in modo da agire come un’unica gigantesca antenna virtuale.
Arrivare fino all’Osservatorio di Llano de Chajnantor significa proprio farsi cogliere dallo spettacolo di intere distese di queste grandi strutture, le cui parabole si allineano suggestivamente riuscendo quasi a ricordare il movimento eliotropico dei girasoli!
Questa visita è destinata a veri appassionati della materia. L’osservatorio arriva perfino a richiedere un certificato medico ai visitatori che desiderano spingersi fino a lambire i 5.000 metri di altitudine per amore dell’astronomia.
I migliori lodge di San Pedro de Atacama, Cile
A 100 km dall’aeroporto più vicino, nella città di Calama, il villaggio di San Pedro de Atacama è il “campo base” ideale per partire verso le stelle, e offre ben due soluzioni di lusso degne di nota per l’alloggio.
Tierra Hotel Atacama
Il Tierra Hotel Atacama manifesta un fortissimo senso di immedesimazione nello scenario naturale che ruota tutto intorno.
Ogni servizio – dal centro benessere, alla piscina, alla sala ristorante, alla dislocazione delle stesse camere da letto – si caratterizza per un’architettura in cui sono gli sfondi dei paesaggi circostanti a costituire l’elemento cruciale dell’arredo; con lo sguardo dell’ospite che riesce sempre ad allungarsi in profondità verso i colori vicini e lontani del deserto.
Hotel Awasi Atacama
L’ Hotel Awasi Atacama sembra seguire una strategia ambientale diametralmente opposta.
Qui architetture leggere dal gusto etnico, e tettoie in legno e paglia con vegetazione disseminata negli spazi interclusi, suggeriscono una dimensione raccolta e riservata: un rifugio in cui ritirarsi dopo aver percorso gli ampi spazi del deserto.
Anche le camere da letto seguono la stessa filosofia, con suggestive piante circolari e tetti a cupola intessuti anch’essi di paglia.
In entrambe le sistemazioni, una ristorazione accurata offre spunti gastronomici dalle oasi nel deserto che circonda San Pedro, preparati col gusto culinario del Cile settentrionale; e massima è la disponibilità degli hotel a personalizzare le escursioni nel deserto in base alla propensione alla fatica e ai gusti degli ospiti.
Dopo le stelle, meriterebbero attenzione anche le località che il deserto sa offrire – in pieno giorno – alla curiosità del viaggiatore, che continuerà però a sentirsi sempre legato al cosmo sovrastante da un invisibile filo.
Quasi ovunque il deserto di Atacama riesce infatti ad approssimare la geologia del pianeta Marte, come pochi altri siti al mondo sanno fare.
Ed è proprio qui che sono stati compiuti test su materiali e attrezzature destinati alle spedizioni sul pianeta rosso, come pure molti punti notevoli del territorio sono stati usati come set cinematografici per soggetti di fantascienza.
Suggestive saline, remote lagune o dirompenti apparizioni di geyser sembrano continuare ad aggiungere un fascino “alieno” al deserto di Atacama.
Se la Valle de la Luna può darci l’idea della passeggiata sul suolo del nostro satellite, la non troppo lontana Valle de la Muerte torna ad essere – con le sue sabbie altamente ferrose – un altro sito dall’indole fortemente marziana.
E attenzione al momento in cui scendiamo dalla nostra jeep con tutto il desiderio di inoltrarci rapidamente in questi spazi, richiamati dalla loro languida desolazione: l’aria molto tersa del deserto inganna l’occhio e accorcia fittiziamente le distanze percepite.
Ed è così chela fretta di avvicinarci a una toccante formazione rocciosa potrebbe metterci in debito di ossigeno, ma niente paura: non abbiamo dimenticato di indossare il nostro casco protettivo dentro la rarefatta atmosfera di Marte;stiamo solo respirando, fra i 2.000 e i 3.000 metri di altitudine, l’aria più sottile di un indimenticabile angolo della Terra.