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Cosa vedere a Bodrum: vacanze tra mare e relax sulla costa della Turchia
Bodrum si trova all’ingresso di un profondo golfo della costa turca sud-occidentale – dove si incuneano le acque di fronte all’isola greca di Kos – tutto un micro sistema di baie e penisolette configura il punto in cui l’azzurro del Mar Egeo tocca i suoi toni più vibranti.
La cittadina di Bodrum si affaccia sul versante orientale di un’ampia baia che riproduce frattalicamente, lungo l’estensione del suo arco, tutto uno stillicidio di rientranze minori.
Il centro urbano si stempera fino a sparire su di una suggestiva penisoletta a forma di tridente che divide in due tronconi la marina. Un’altra penisola più lunga si stira verso ovest in direzione del golfo di Kos, con contorno di scogli e isolette.
Ormeggiati lungo la sua marina, una delle più famose di tutta la Turchia, galleggiano con apparente pigrizia gli yacht, molti dei quali i tipici caicchi, già pronti a guadagnare rapidamente il largo verso incantevoli angoli costieri, spesso nemmeno raggiungibili da terra.
A Bodrum la gita in barca costituisce infatti un must per esplorare al meglio da mattina a sera – o anche solo per mezza giornata – l’omonima penisola, e farle svelare tutti i segreti della sua articolata linea costiera ricca di splendide baie.
Con una crociera integrale dell’intera Penisola di Bodrum è possibile vivere le sfaccettature di questo mare in maniera davvero integrale, fra nuotate e snorkeling nei punti più belli, bagni di sole e uno sbarco con esplorazione anche sull’isola di Kara Ada che crea, nel suo distendersi, un canale di fronte al versante orientale della baia di Bodrum – puntando invece verso la cittadina con la sua estremità settentrionale.
Sopra l’isola, tratti aridi di territorio cedono volentieri il posto a boschi di pini e a macchie di cespugli che arrivano anche a lambire il bagnasciuga, quando la costa non è interrotta da piccole grotte che ospitano piscine naturali accessibili.
A riva l’acqua prende toni dorati per l’azione cromatica della sabbia e dei ciottoli sommersi ma, poco distante, la sua indole cristallina si apre prepotentemente ai toni d’azzurro.
Osservato dalla barca più al largo, il colore del mare può assumere i toni di un blu più scuro e drammatico screziato da bianche increspature di spuma.
Cosa vedere a Bodrum: la cittadina tra spiagge e cultura
Se ti chiedi cosa vedere a Bodrum visitandola, scoprirai che non mancano occasioni per godersi il mare pulito, anche nelle bellissime spiagge della zona.
La cittadina omonima ha due strisce costiere dedicate alla balneazione proprio per chi desidera mantenersi a breve distanza dal centro di Bodrum, ma l’intera penisola è punteggiata da altri villaggi – sono celebri i nomi di Ortakent, Bitez, Gümbet e Turgetreis –presso ognuno dei quali è possibile trovare ottimi punti di sbocco sulle incantevoli acque turchesi, potendo anche optare per più esclusivi club privati se si desidera qualche frazione di privacy in più.
L’antica città di Alicarnasso
Oltre ad essere una splendida località di mare, Bodrum custodisce anche preziose memorie storiche: fu in epoca antica la celebre città di Alicarnasso, colonizzata fin dal 1000 a.C.da quei greci che andarono poi ibridandosi con la popolazione locale di questa regione storica dell’Anatolia nota come Caria.
Qui nacque nel 484 a.C. Erodoto, definito da Cicerone «padre della storia», ma la collocazione continentale di questa polis doveva finire col trascinarla nella sfera d’influenza dell’Impero Persiano.
Il più famoso dominatore della città fu il satrapo Mausolo che costruìper la sua morte, nel 353 a.C., una tomba monumentale annoverata fra le sette meraviglie del mondo antico; e talmente imponente da aver lasciato per estensione il suo nome – mausoleo – ad ogni simile costruzione per il resto della storia successiva.
Oggi se ne possono ammirare alcuni resti in un placido giardino, dopo che ripetuti terremoti hanno definitivamente mandato in rovina il monumento nel corso dei secoli.
Visita al Castello di S. Pietro
Anche i Cavalieri di San Giovanni hanno contribuito alla definitiva distruzione del mausoleo “cannibalizzandone” diversi elementi strutturali, che possono essere ancora avvistati durante una visita al Castello di San Pietro da loro costruito tra il 1402 e il 1437.
È proprio da qui che nasce il nome medievale della città, Petronium, evolutosi poi nell’attuale Bodrum.
Per gli appassionati di archeologia, un sito decisamente affascinante è costituito dall’antica città di Stratonikeia, ubicata a 75 km nell’entroterra.
Risalente alla cultura hittita dell’Età del Bronzo, questo centro presenta una complessa stratificazione di monumenti non solo attraverso l’epoca antica, ma fino ai tempi dell’Impero Ottomano; e può valere una giornata di tempo per una toccante visita.
Non dovrebbe mancare una passeggiata nella cittadina di Bodrum, i cui vicoli sono adornati di piante di bougainvillea che si stagliano coi loro colori su bianchissime casette, prima che ci si imbatta in tipici ristorantini e caffè locali che animano anche la vita notturna.
Proprio alle spalle del Castello di Bodrum è possibile fare l’esperienza del bazar.
Data la consuetudine col pubblico europeo, c’è qui poco spazio per il “rito” della contrattazione; ma un coloratissimo ventaglio di prodotti provenienti fin dall’Asia Centrale sarà capace di riempire gli occhi e di stuzzicare la curiosità.
Hotel a Bodrum
Una soluzione in grado di sciogliere ogni dubbio di “strategia balneare” potrebbe essere quella di alloggiare presso il Mandarin Oriental Bodrum, un vero e proprio nido di lusso e di attenzioni rivolte agli ospiti.
L’hotel dista una ventina di chilometri dalla cittadina di Bodrum (e circa 40 km dall’Aeroporto di Milas – Bodrum), ma c’è un buon motivo: l’intero complesso si affaccia sulla Baia del Paradiso, ubicata sul versante settentrionale della Penisola di Bodrum.
Lo scenario marittimo si articola intorno a due distinte spiagge di sabbia bianca – intervallate da un accenno di promontorio – che invogliano verso acque cromaticamente arrangiate da una tavolozza di toni d’azzurro e di blu variamente intrecciati.
Più al largo, alcuni yacht e golette sono in attesa di accogliere ospiti desiderosi di circumnavigare la penisola partendo proprio da qui.
Il resort si articola su di una ventina di edifici dallo stile geometrico che digradano per file lungo il fianco boscoso di una collina, coprendo più di mezzo chilometro quadrato.
Nella progettazione è intervenuto l’architetto e arredatore italiano Antonio Citterio (responsabile anche del Mandarin Oriental di Milano), col risultato di ambienti raffinati ed eleganti che presentano un diffuso impiego di marmi chiari e di varietà pregiate di teak, oltre a uno studiato utilizzo – sia negli spazi comuni che in quelli privati – di legni dai toni più scuri, come il mogano e il ciliegio; e ovunque arredi dal design moderno.
I 132 confortevoli e accessoriati alloggi vanno dalle camere alle suite (con quella presidenziale dalla quotazione di 42.000 Euro a notte), quasi tutte affacciate sul mare.
Tutti gli ambienti si caratterizzano per gli spazi abbondanti e i soffitti ben alti e chiari per contrastare i toni scuri di parquet e arredi.
Il centro benessere di questo Mandarin si articola su ben tre piani, ed è uno dei più leggendari di tutta la costa turca, con enormi sale per trattamenti e una strabiliante gamma di servizi offerti.
Sono anche disponibili un centro per gli sport acquatici, piscine esterne e coperte, capanne private sulla spiaggia, istruttori di yoga e pilates, negozi, veicoli elettrici per agevolare gli spostamenti e una piattaforma d’atterraggio per un elicottero sempre disponibile per ogni evenienza.
Atelier di Carne Mandarin
L’offerta gastronomica del Mandarin è imponente e articolata su ben otto fra ristoranti, bar e area breakfast.
L’Atelier di Carne è un’innovativa declinazione di steakhouse, firmata dal macellaio-chef italiano Dario Cecchini, con un’ampia gamma di carni – e relativi tagli – preparati dalla più classica delle maniere fino alle più avanguardistiche opzioni individuate dall’eclettica filosofia “to beef or not-to-beef”.
Sedersi all’aperto di fronte al Mar Egeo all’Hakkasan significa accedere a un’esperienza integrata di cucina cantonese contemporanea di fascia alta, food design e mixology internazionale opportunamente abbinata ai piatti: una vera opportunità per trasfigurare l’esperienza del gusto in una dimensione artistica meta-gastronomica.
Cenando – anche qui di fronte al mare – al Kurochan by IOKI significa accedere a una sorprendente versione della cucina giapponese che include piatti di sushi marcati da influenze peruviane, e portate alla griglia in grado di stupire ogni avventore.
Lucca by the Sea
Presso il Lucca by the Sea è facile indulgere in un’esperienza crossover tra cucina mediterranea e internazionale con deliziosi piatti di pesce fresco, proveniente dal mercato locale, cotti anche in forno di pietra, pizza con burrata preparata con maestria e raffinati cocktail in abbinamento.
Dalla indimenticabile prima colazione al Sofra fino ai sorsi e agli assaggi ancora sperimentabili all’interno del resort presso il Blue Beach Club & Bar, il Mandarin Bar, e il Pool Bar &Restaurant – resta un unico problema: l’enorme imbarazzo della scelta!