Samarcanda è una delle città più antiche dell’Asia Centrale e probabilmente del mondo.
Fondata tra il VII e il V secolo a.C col nome di Marakanda, fu posta a capitale della satrapia di Sogdiana da Ciro il Grande, re di Persia, che ne assoggettò i territori per porre fine alle razzie degli Sciti, un popolo nomade indoariano che era stanziato nella regione.
Alessandro Magno (nella cultura persiana noto come Iskander Khan) la espugnò circa 2 secoli dopo,nel 329 a.C., e da quel momento fece parte dell’impero seleucidico. Il re macedone sposò la figlia del Satrapo locale, Roxana, che gli diede l’unico figlio. Dopo la morte di Alessandro la città fece parte del regno ellenistico della Bactriana che perì sotto i colpi di invasori indoariani provenienti dal Nord, gli Yuezhi.
Nel V secolo d.C. tornò sotto il dominio dei persiani della dinastia sassanide, che ristabilì le glorie dell’antico impero achemenide. Dopo che l’impero sassanide svanì sotto i colpi degli Arabi, Samarcanda fu conquistata nel 712 d.C. dal comandante arabo Qutaiba Ibn Muslim che vi fondò la prima moschea e convertì all’Islam la sua popolazione che, fino ad allora, era dedita al culto dello Zoroastrismo.
Nel IX secolo Samarcanda fiorì sotto i Samanidi, una dinastia persiana islamizzata cui si avvicendarono i Turchi Selgiuchidi. Nel 1220 il suo sviluppo subì un brusco arresto dovuto alla distruzione operata da Gengis Khan che espugnò la città mettendola a ferro e fuoco. Vennero risparmiati solo scienziati, architetti, artigiani e tutti coloro che, per le loro competenze, potevano essere utili al funzionamento dell’impero mongolo. Impero che presto cominciò a sgretolarsi in quanto troppo vasto per restare unito.
Venne allora alla ribalta “Timur lo zoppo” o Tamerlano che, nel 1386, intraprese una spettacolare campagna durata ben nove anni, e alla fine sconfisse Changhatai, secondogenito di Gengis-Khan, occupando gli attuali Iran, Iraq, Turchia orientale, la regione del Caucaso e tutta l’attuale Asia Centrale. Sotto il dominio di Tamerlano la città rifiorì, divenendo la capitale di un impero che si sarebbe esteso dall’India alla Turchia. Per 35 anni la città fu ricostruita e piena di cantieri con artigiani e architetti provenienti dalle zone più disparate dell’impero, autentica babele di paesi e culture molto variegate.
Samarcanda divenne il polo di attrazione di artisti, architetti, poeti, scrittori, che contribuirono a farla divenire praticamente la più bella città del mondo di quei tempi, ricca di tesori, mausolei, moschee e madrase che ancora oggi ne caratterizzano il profilo, come la videro per secoli i viaggiatori europei. Un ulteriore sviluppo, soprattutto in campo culturale, Samarcanda lo conobbe sotto il regno di Ulugh Beg, nipote di Tamerlano, che governò per ben 40 anni. A lui dobbiamo la creazione di varie scuole scientifiche dedite allo studio della matematica e dell’astronomia, nonché la costruzione di un grande osservatorio astronomico.
Gli Uzbeki presero il sopravvento nel XVII secolo sotto la dinastia dei Shaibanidi. Essi spostarono la capitale a Bukhara. Questa decisione segnò il lento declino di Samarcanda che venne accelerato dal ridimensionamento della Via della Seta come rotta commerciale delle spezie, dai frequenti terremoti e dal progressivo spopolamento. Nel XVIII secolo, dopo l’assalto dei persiani guidati da Nadir Shah, la città fu pressoché abbandonata.
Nel 1868 i russi del colonnello Abramov presero possesso della città che entrò a far parte dell’Impero russo divenendo successivamente capitale del Turkestan russo . Sotto la dominazione russa vennero abbattute le vecchie mura e l’Ark, la cittadella di Samarkanda divenne sede del quartiere generale russo mentre ad ovest prendeva forma una nuova città dagli ampi viali secondo il modello europeo del tempo. Fu raggiunta dalla ferrovia trans-caspica nel 1888 che contribuì non poco al suo sviluppo economico. Le truppe bolsceviche, al comando del generale Frunze, riconquistarono la città nel 1920. Negli anni successivi vi sorsero numerose industrie che portarono Samarcanda ad essere la seconda città dell’Uzbekistan per popolazione. Divenne capitale dell’Uzbekistan sovietico dal 1925 fino al 1930 quando fu sostituita da Takshent.
Ai nostri giorni la città si presenta come una tranquilla città di provincia, capoluogo della regione omonima.
Ma il mito è piú forte della storia, ed oggi Samarcanda rinasce perchè immortali sono i miti di personaggi come Gengis-Khan, Tamerlano e Ulugh Beg, e il fascino delle loro opere piene di armonia e di fascino, che Samarcanda ancora custodisce gelosamente: