Il paradiso naturale della Sardegna
Può apparire sorprendente che la città metropolitana di Cagliari – con i suoi oltre 400.000 abitanti – abbia nelle sue immediate vicinanze un territorio impregnato di fascino remoto come quello della regione storica del Sarrabus.
Forte della presenza del Parco Regionale dei Sette Fratelli-Monte Genis – che si stende su quasi 600 km2, con significativa ricchezza faunistica e morfologica–questa terra digrada attraverso mosse e lussureggianti colline fino a lambire una tavolozza di azzurri offerta dal mare cristallino antistante la costa.
Malgrado una densità di popolazione residente decisamente bassa (25 abitanti/km²) il Sarrabus arriva a convogliare, durante i mesi estivi, fino a 50.000 visitatori attratti da questo singolare amalgama di territorio, rinomato soprattutto attraverso i due toponimi di Costa Rei e il suo immediato entroterra, Castiadas.
Al primo nome è associata una successione di tratti costieri balneabili ricompresi cumulativamente nel 2009 dalla prestigiosa Lonely Planet tra le dieci spiagge più belle del mondo, che si succedono per una decina di chilometri da Porto Piratsu a nord, fino a Cala Sinzias a sud. Stupende per gli amandi delle vacanze al mare.
Le spiagge
Dal selvaggio promontorio settentrionale di Capo Ferrato è possibile avvistare tutta una rete di sentieri che digradano verso le splendide spiagge di sabbia finissima dal color bianco avorio della Spiaggia di Porto Piratsu, lambita fin quasi a riva dalla macchia mediterranea.
Lungo il tratto settentrionale di Costa Rei, spicca pure la Spiaggia Sa Iba de Ziu Franciscu.
Con l’occhio che non fa a meno di ricadere sul circostante skyline di collinette verdeggianti, una sabbia di bianca grana grossa prelude qui al contatto con un mare stratificato d’azzurro imperdibili dagli amanti della natura.
Spicca invece –lungo un paio di chilometri sul limite meridionale di Costa Rei – la Spiaggia di Cala Sinzias, incorniciata da uno scenografico promontorio e cinta da una macchia boscosa ricca degli aromi di eucalipto e in cui si distinguono anche lentischi, pini, ginepri e olivastri.
La sabbia, fine e candida, accarezza con pronunciata morbidezza ogni passo calcato in direzione delle incredibili sfumature d’azzurro di acque talmente cristalline da essere state segnalate da Legambiente fra le più pure della Sardegna, nell’ambito della campagna nazionale di monitoraggio costiero nota come Goletta Verde.
Cala Sinzias si presta, coi suoi scogli e i suoi fondali, alle immersioni e alla pesca subacquea; ma il suo mare battuto dal vento è anche meta di appassionati surfisti.
In una posizione relativamente più centrale di Costa Rei è adagiata la Spiaggia delle Ginestre, alle cui spalle si stagliano suggestive dune di sabbia incoronate da cespugli di ginepro e gigli di mare. Incantati dai riflessi turchese e smeraldo di un mare limpidissimo, ci si immerge subito dopo in acque il cui fondale basso e sabbioso ben si presta anche alla presenza di bambini.
La località turistica di Castiadas
Anche qui abbondano infrastrutture e servizi, compresa l’offerta di escursioni guidate in gommone lungo la costa. Il limite meridionale di questa spiaggia è costituito dal suggestivo Scoglio di Peppino, un vero e proprio monumento naturale lungo 80 metri per 25 metri di larghezza, dalla vaga forma di tartaruga semisommersa. Si può accedere facilmente al suo “dorso” levigato per godere il panorama circostante, e per tuffarsi nelle invitanti acque.
L’importanza di questo scoglio sta anche nella sua funzione di confine fra il tratto settentrionale di Costa Rei, che rientra nel territorio del comune di Muravera, e quello meridionale che fa invece capo a un singolare comune più immediatamente prossimo a questotratto di mare.
Stiamo parlando di Castiadas, ovvero di un particolare agglomerato di singole borgate, intervallate da campagna e territorio agricolo in una maniera tale da averne fatto uno dei più significativi esempi di “comune sparso” nell’intero ordinamento amministrativo italiano.
Questa zona costituisce una vera e propria eccellenza per la straordinaria integrità del suo patrimonio ambientale, e sono qui possibili svariate escursioni praticabili oltre che a piedi e in mountain-bike, anche a cavallo e perfino in fouristrada.
Le cime del Parco non superano mai i 1.000 metri, ma è notevole uno storico sentiero tra lecci e querce sul Monte Minniminni da cui si gode uno splendido panorama.
Suggestiva è l’apparizione di nitidissimi laghetti tra le rocce in altura, in un contesto ricco degli aromi e dei colori della flora mediterranea fra corbezzoli, cisto, mirto e rosmarino.
Anche la fauna locale riserva non poche emozioni alla scoperta di martore, falchi pellegrini, aquile del Bonelli, gatti selvatici, picchi rossi, poiane e cervi sardi; senza dimenticare i competitori alimentari di questi ultimi: i daini.
L’area di Castiadas ha una storia che affonda le sue radici fin nell’Età del Bronzo (2300-1800 a.C.)ma, oltre all’avvistamento di almeno una decina di nuraghi tipici di quest’epoca, è possibile imbattersi anche nel rilevante complesso megalitico di Cuili Piras (3000 a.C.) composto da 53 menhir riconducibili a insediamenti di epoca prenuragica.
Quasi tutti questi monoliti disseminati nella campagna sono ancora infissi a terra verticalmente, nella loro presumibile posizione originaria. È anche dimostrata la frequentazione del territorio da parte di cartaginesi e romani; mentre la storia medievale doveva seguire il suo sviluppo fino al prevalere dei sovrani d’Aragona. Nel corso del 1500 Castiadas andò incontro ad un progressivo spopolamento a causa di pestilenze, epidemie di malaria e scorrerie dei pirati barbareschi.
Dopo un totale abbandono durato più di tre secoli, in piena unità d’Italia sbarcò nel 1875 sulla costa di Cala Sinzias un drappello di sette guardie carcerarie provenienti da Cagliari, con al seguito trenta carcerati.
Si trattava di un progetto di ripopolamento della zona a partire dalla edificazione di una colonia agricola penale che sarebbe arrivata a diventare la più grande d’Italia, e i cui occupanti avrebbero bonificato la campagna circostante non mancando di ottenere importanti risultati nel campo dell’agricoltura e della pastorizia.
Dismessa la colonia nel 1952, l’imponente edificio storico delle Vecchie Carceri di Castiadas si presenta oggi agli occhi dei visitatori quasi interamente ristrutturato e trasformato in museo, nelle sue essenziali linee neoclassiche.
Durante la stagione estiva, nella cittadella delle Vecchie Carceri vengono organizzate mostre legate all’artigianato, alla pittura e al settore agro-alimentare.
Castiadas è rinomata per i prodotti ortofrutticoli di alta qualità e il suo pane di semola lievitato naturalmente e cotto in forno a legna, chiamato Su Civraxiu. Caratteristici della zona sono alcuni dolci di mandorla e di formaggio fresco.
Molto popolari nelle festività pasquali sono le Pardulas: involucri costituiti da una croccante sfoglia a base di semola di grano durocontenente un ripieno di ricotta di pecora, zafferano e scorza di limone.
Possono venire decorate con zucchero a velo oppure spennellate di miele e spolverate con zuccherini colorati.
Fin dal 1959, la Cantina Sociale di Castiadas vinifica e imbottiglia la maggior parte delle uve locali, e commercializza la varietà più meridionale delle quattro denominazioni “Cannonau di Sardegna DOC”: quella di Capo Ferrato.
Uno dei punti forti dell’area di Castiadas è la particolare persistenza durante l’anno di un clima secco. Ciò significa, da un lato, che il caldo estivo non si traduce mai in calura afosa; ma questa caratteristica rende anche molto fruibili per le vacanze le stagioni primaverile e autunnale, senza il rischio di piogge altrove più frequenti all’approssimarsi degli equinozi.
Anche le tempeste di maestrale sono qui evitate dall’azione di scudo che offrono le montagne del Sarrabus.
Hotel La Villa del Re
A circa un chilometro e mezzo a sud dello Scoglio di Peppino, è ubicata La Villa del Re: un hotel che si atteggia ad approdo ideale per una rigenerante fuga dalle fatiche del mondo ideale per delle vacanze in Sardegna anche di breve durata. L’architettura di questo basso e ampio edificio riesce a coniugare essenzialità e sontuosità, indovinando un’idea di lusso senza sfarzo.
Lo stile è di un moderno eclettico che concede citazioni alla tradizione sarda nelle sue colonne e torri in pietra e nella tinta rossa dei muri esterni. Accurati giardini segnano il cammino verso una spettacolare spiaggia privata, che si affaccia su cristalline acque azzurre screziate di blu, con tutti i servizi utili a trascorrere comodamente sul posto lunghe ore di benessere.
Allo stesso scopo è predisposta, in posizione intermedia fra spiaggia e hotel, un’ampia piscina resa ancora più spettacolare dall’effetto infinity che ne fonde il limite alla vastità del mare sullo sfondo, con studiato effetto ottico. Proprio qui è ubicato il bar/ristorante Bella Vista, pronto a servire piatti freddi, bevande e raffinati aperitivi.
Le camere sono tutte munite di terrazze arredate, e spaziano su sei categorie fino alla suite. A vari gradi di complessità e raffinatezza, gli arredi e lo stile oscillano fra un rustico elegante e un eclettismo con marcati influssi liberty.
Il ristorante principale, Le Palme, è responsabile tanto dell’eccellente prima colazione – articolata intorno a buffet caldo e freddo – quanto della cena.
Lo chef sardo Gabriele Corrias riesce ad offrire una spettacolare nuova carta gourmet ogni giorno per complessivi 300-400 piatti a rotazione.
La sua cucina fonde la tradizione sarda e lo stile italiano, con piacevoli contaminazioni internazionali.
Prediligendo prodotti locali e stagionali, la materia prima è di altissima qualità, con tecniche di impiattamento sensazionali!
L’hotel tende a valorizzare l’esperienza balneare offrendo il noleggio di gommoni, lezioni di windsurf e di sci d’acqua. È possibile organizzare un’escursione in barca,ma anche dei trekking nell’entroterra o gite a cavallo.
La Villa del Re lasciain chi ha qui soggiornatosoprattutto il carezzevole ricordo di un personale cortese, professionale e attentamente selezionato; che manifestaun calore e una gentilezza mai costruiti, ma di una genuinità capace di risolvere o attutire qualunque evento possa pregiudicare la pace e la tranquillità che accompagnano abitualmenteun soggiorno come questo.