Se volete scoprire l’Inghilterra, la sua natura e siete appassionati di volte stellari e di osservazione dei pianeti, c’è un parco famoso in tutto il Regno Unito.
Con la sua spettacolare brughiera, con i suoi boschi di querce, con il mormorio musicale dei suoi ruscelli limpidi, con quei suoi tratti costieri che precipitano in mare con drammatica bellezza – il Parco Nazionale di Exmoor costituisce un’area protetta di 665 km2 distribuiti fra le contee inglesi del Devon e del Somerset fino a lambire per 55 km costieri il tratto di mare che separa l’Inghilterra dal Galles lungo il Canale di Bristol.
e i suoi paesaggi unici Exmoor può vantare diversi tipi di habitat naturale che offrono dimora a un’ampia varietà di specie selvatiche, dal maestoso cervo rosso alle furtive lontre fino ai più rari esempi di farfalle e pipistrelli, e senza trascurare la più antica e più pura razza equina originaria delle isole britanniche: il pony di Exmoor. È tale l’importanza di questo parco per le specie animali selvatiche che quasi un terzo della sua superficie è sottoposto a un rigoroso regime di tutela da parte della legislazione britannica. L’area di Exmoor è entrata a far parte del sistema dei parchi nazionali del Regno Unito fin dal 1954, quando è stata riconosciuta quale uno degli ambienti paesaggisticamente più genuini dell’intero Paese.
Indice dei contenuti:
La volta stellare
Nel 2011 è poi arrivato un altro importante riconoscimento da parte di una prestigiosa organizzazione non-profit con base negli Stati Uniti. Quell’anno la International Dark-Sky Association (IDA) ha designato il Parco di Exmoor quale Riserva Europea del Cielo Notturno di prima classe.
L’inquinamento ottico dei cieli notturni costituisce oggi una triste constatazione nel considerare la moderna organizzazione della vita associata. Negli anni più recenti è stata perfino raggiunta evidenza scientifica che questo problema non si limita a pregiudicare la capacità di godere la vista dei panorami stellari, ma arriva a nuocere significativamente alla salute e ai comportamenti tanto umani quanto delle specie animali selvatiche.
L’inquinamento ottico dei cieli notturni non risulta in alcun modo limitato alle sole aree sovrastanti città di ogni taglia che emettono luce di notte. Il fenomeno si manifesta infatti in maniera invasiva anche a danno dei territori adiacenti non urbanizzati; ed esiste oggi nel Regno Unito evidenza empirica che lo sviluppo urbanistico, realizzatosi nel corso del tempo in tutto il Paese, ha finito col diminuire drasticamente – anche in aree di aperta campagna – la qualità di cieli notturni ben noti, in epoche precedenti, per vantare una condizione di buio intenso.
L’intensa oscurità del cielo notturno nel Parco di Exmoor è oggi ufficialmente riconosciuta come una delle sue più rilevanti qualità ambientali, ed è altissimo l’impegno – profuso a vari gradi e livelli della comunità locale – per tenere sotto stretto controllo l’inquinamento ottico del cielo; sia attraverso una continua opera di sensibilizzazione della popolazione residente sia sollecitando il più vivo apprezzamento da parte dei turisti in visita, mediante il loro coinvolgimento in attività di osservazione della volta stellata che sovrasta il parco.
A differenza di altri siti nel mondo privilegiati per l’osservazione del cielo stellato, ma collocati in aree decisamente remote, il Parco Nazionale di Exmoor si trova nel cuore di uno dei principali Paesi europei ed è raggiungibile in meno di 4 ore in auto da Londra. L’area del parco è disseminata da una cinquantina di borghi rurali che restituiscono tutto il sapore arcaizzante dell’antico mondo agricolo della Gran Bretagna.
Le escursioni
Una volta dato inizio al proprio periodo di soggiorno nel parco, ci si ritroverà attratti da una miriade di alternative escursionistiche, perché qui ogni villaggio è degno di più di un’attenzione per una visita. Può trattarsi di antiche chiese di campagna, di edifici legati a leggende o storie reali di famiglie del luogo, perfino di siti di rilievo archeologico con tumuli sepolcrali risalenti all’età del bronzo; senza contare che spesso i villaggi sono collocati proprio nei punti più belli del parco da cui prendere le mosse per una passeggiata attraverso suggestivi sentieri o dai quali osservare maestose baie su tratti di costa tanto ampi che, viste dall’alto, riempiono buona parte del campo visivo.
Immersi in tal modo in questo scenario rurale e ancestrale, occorre mantenere viva anche l’attenzione per la ricerca dei siti più adatti in tutto il parco all’osservazione del cielo nelle ore notturne.
Ai vertici di un triangolo in posizione abbastanza centrale e più prossimo alla costa, sono collocate le tre località di Brendon Two Gates, Porlock Common e Dunkery Beacon. I primi due siti sono molto adatti per le osservazioni dei pianeti e delle costellazioni più celebri. Si stagliano qui superbamente le sette stelle che costituiscono il carro dell’Orsa Maggiore, ma attenzione ai diversi nomi usati nel mondo: qui in Gran Bretagna la costellazione viene chiamata “The Plough”, l’aratro.
Molto istruttiva è anche l’osservazione della costellazione del Leone, la cui posizione è spesso intersecata dalle orbite di alcuni pianeti che possono arrivare a disporsi in coppia o in congiunzione con Regolo, una stella azzurra di prima grandezza che è anche la più luminosa del Leone.
Il terzo fra i siti menzionati, risulta particolarmente preferibile per ottimizzare la visione della Via Lattea nei mesi estivi, ma anche per l’osservazione di quei particolari oggetti inseriti nel Catalogo di Messier, compilato a fine ‘700 dall’omonimo astronomo francese, passato alla storia come grande “cacciatore di comete”. Questo elenco – ancora oggi molto utilizzato dagli astrofili – annovera 110 oggetti piuttosto eterogenei, ma accomunati da un aspetto nebulare (che ne rivela la natura non stellare) e da una brillantezza che li rende talvolta visibili perfino ad occhio nudo: si va da ammassi stellari a nebulose, fino a lontane ma enormi galassie.
Caratteristiche di pregio per l’osservazione hanno anche i siti di Haddon Hill e Molland Moor, collocati sul confine meridionale del parco, lungo la linea più distante dal mare.
Anche le serate con accentuata luminosità lunare vengono impiegate per le osservazioni. Sarà proprio con l’aiuto di una guida esperta che si potranno osservare crateri e rilievi montuosi del nostro satellite dei quali verranno offerti suggestivi termini di confronto con strutture geologiche ben note sulla nostra Terra.
Dove pernottare
Il Tarr Farm Inn si presenta come una antica magione in legno e mattoni situata nel cuore del parco di Exmoor presso il fiume Barle. La struttura risale al 1600, e ospita oggi una raffinata locanda in stile rustico-elegante, che mette a disposizione degli ospiti 9 ricercate camere da letto.
La gastronomia è il biglietto da visita di uno stile di calorosa accoglienza aperta senza indugio ai bambini, ed eventualmente a cani domestici che accompagnano le famiglie. I piatti hanno un’indole tradizionale con grande ricerca nelle risorse offerte da un territorio sospeso fra terra e mare. Ed è così che si schiudono alle narici e ai palati degli ospiti piatti a base dell’agnello di Exmoor o del manzo della rinomata razza “Devon Red Ruby” allevata nell’area. Trova molto spazio a tavola anche la selvaggina del parco mentre il pescato, freschissimo, è prelevato dalle acque della vicina Cornovaglia.
La cucina parte dal recupero di diverse ricette locali tradizionali, ma si apre anche a piccole correzioni di rotta che risentono sia di influenze di alta scuola sia di piccole, controllate contaminazioni etniche provenienti da svariati angoli del mondo. È molto stuzzicante provare i piatti della locanda nei diversi momenti della giornata: dal breakfast (che col bel tempo si fa sul prato all’aperto sopra massicci tavoli in legno) al pranzo fino alla cena; passando anche per quella ricca merenda pomeridiana (fra le 17:00 e le 19:00) che gli inglesi chiamano “High tea” e i sorprendenti, ricchi stuzzichini che accompagnano i cocktail serviti al bar.
Le camere, comode e accoglienti, offrono tutto il ristoro e le comodità utili dopo una giornata trascorsa tra le svariate attività praticabili nel parco. È da sottolineare anche la piena disponibilità del personale del Tarr Farm Inn nell’offrire pieno supporto all’organizzazione delle escursioni diurne e notturne. Perfino i cacciatori possono trovare – con le loro esigenze – buona accoglienza e assistenza in questa elegante locanda, ma attenzione: non sarebbe insolito per l’ospite farsi raccontare confidenzialmente dai locali la storia della cosiddetta “Bestia di Exmoor”.
Chiamato anche “Gatto Fantasma”, si tratterebbe di un felino di grandi dimensioni (lungo anche intorno ai 2 metri) che potrebbe ricordare un puma o un leopardo, ma dal colore scuro e dal comportamento molto elusivo e furtivo.
La leggenda di Exmoor
Secondo alcuni si tratterebbe solo di un’espressione folcloristica locale, ma non mancano numerose testimonianze di avvistamenti, numerosi casi di capi di bestiame ritrovati con la gola squarciata da artigli e perfino una spedizione governativa di Royal Marines nei cui rapporti ufficiali si dichiara di aver avvistato il grosso felino aiutati da equipaggiamento notturno a vista-infrarossi. C’è di buono che il “Gatto Fantasma” non avrebbe fino ad oggi mai aggredito l’uomo, ma ucciso al massimo ovini o bovini per cibarsene.
Naso in aria e occhio alle stelle ad Exmoor, ma non si dimentichi di tendere anche l’orecchio a un fruscio nella brughiera durante questo viaggio in Inghilterra.