Non costituisce un gran segreto la presenza di un’intensa attività geotermica nel sottosuolo dell’Islanda.
Il calore del nucleo terrestre ha origini collegate ai processi di accrescimento della primordiale massa del pianeta, ma questa energia termica ha continuato poi a generarsi fino ad oggi attraverso il decadimento nucleare di elementi radioattivi presenti negli strati più profondi del sottosuolo.
Il calore così prodotto riesce poi a trasferirsi verso l’alto mediante complessi processi che coinvolgono il magma, responsabile delle eruzioni vulcaniche, ma che generano anche tutto un insieme di fenomeni geotermali individuabili sulla superficie terrestre come fumarole, geyser o sorgenti di acque calde.
Da un punto di vista geologico, l’Islanda è un’isola giovanissima – essendo questa terra databile in circa 20 milioni da anni, contro i circa 4 miliardi di età media della rimanente crosta terrestre. Conseguenza di ciò è un territorio caratterizzato da un intenso vulcanismo che si articola su di una trentina di sistemi vulcanici distribuiti su poco meno di 103.000 km².
Geyser in Islanda: dove trovarli
L’epiteto di “Terra del ghiaccio e del fuoco” ben si attaglia a un’isola ricoperta per il 10% da ghiacciai, ma animata da un’attività geologica talmente vivace che l’isoletta di Surtsey – poco al largo della costa meridionale islandese – è emersa dalla superficie delle acque appena nel 1963, per effetto di un’eruzione vulcanica avvenuta quell’anno a 130 metri sotto il livello del mare.
Fra tutti i siti di rilievo geotermale, le sorgenti calde sono state usate – dalle più antiche culture fino ad oggi – per il rito rigenerante del bagno, maanche come occasione di socializzazione; ed è per questo che sull’isolanon dovrebbe mancare un’esperienza di questo tipo, in cui ci si possa immergere nell’acqua calda a cielo aperto sfidando e vincendo la temibilità estrema del ghiaccio e del fuoco in favore di una dimensione che finisce in realtà col rivelarsi di assoluto benessere e voluttà.
Lago Mývatn
Una delle più incantevoli attrazioni naturali in Islanda è il Lago Mývatn, il quarto per ampiezza nel Paese con i suoi 37 km² di superficie, ubicato nell’area nord-orientale dell’isolanei pressi del Vulcano Krafla.
Le sue acque eccezionalmente basse offronoun paesaggio fiabesco capace di infondere serenità suscitando meraviglia altempo stesso.
Le isolette di cui è disseminato presentano inconsueti spettacoli chiamati pseudocrateri – ovvero vistosi avvallamenti del terreno dovuti a violente espansioni di vapore acqueo per il ravvicinato passaggio di magma – oppure bizzarre colonne di basalto erette verticalmente dalla superficie per effetto del rapido raffreddamento della roccia fusa in seguito ad eruzioni.
Questi paraggi offrono un habitat a numerose specie di uccelli acquatici,e la bellezza di questo sito è tale da averlo fatto includere nelle riprese della celebre serie televisiva “Il Trono di Spade”.
Il punto migliore per fare il bagno è qui offerto dallo stabilimento “The Mývatn Nature Baths”, che aggiunge a questa straordinaria manifestazione del costume islandese anche uneccezionale panorama da godere “in ammollo”.
La Valle di Haukadalur
Nella parte sud-occidentale dell’isola, troviamo invece la più celebre area geotermale di Islanda: la Valle di Haukadalur, che è stata oggetto di visite turistiche fin dal XVIII secolo.
Questo sito è menzionatoda fonti storiche risalenti al 1294 d.C., circostanza non banale se si considera che la prima presenza dell’uomo in Islanda risale – eccettuato un limitato fenomeno di eremitismoda parte di monaci irlandesi – all’anno 874 d.C. con l’arrivo delle prime navi vichinghe.
Ad Haukadalur hanno sede i più spettacolari fenomeni geotermici, con una quarantina fra sorgenti termali ed altre manifestazioni assimilabili. Tra questi, le fumarole hanno origine da piccole ma profonde fessure nel suolo dalle quali risalgono vapore e altri gas che condensano a contatto con l’aria formando i caratteristici “fumi” che tratteggiano scenograficamente l’ambiente circostante.
Si producono anche fenomeni ibridi: piscine acide fangosedalla superficie cheribolle per effetto di gas e vapori.In alcuni casi, le acque intrappolate nel sottosuolo sono sottoposte a tali pressioni da non riuscire a vaporizzarsi.
Trovata una via di sfogo verso l’alto, questi fluidi caldi risalgono così violentemente da provocare spettacolari eruzioni di acqua bollente mista a vapore. Si tratta del fenomeno dei geyser, abbastanza raro sul pianeta e diffuso solo in sette zone del mondo.
Proprio qui, nella Valle di Haukadalur, se ne trova uno talmente famoso da aver offerto il suo nome per definire l’intero genere: Geysir. La sua colonna d’acqua può raggiungere i 70 metri di altezza, anche se le sue eruzioni non presentano un ritmo costante.
Altrettanto famoso è un secondo geyser che si trova nelle vicinanze del Fiume Hvítá: Strokkur, le cui eruzioni producono colonne d’acqua meno alte – di media fra i 15 e i 20 metri, econ punte di 40 metri –ma col vantaggio di una maggior frequenza delle eruzioni, che si succedono a intervalli di 6-10 minuti.
Un’altra spettacolare attrazione paesaggistica in questi paraggi è costituita dalle Cascate di Gullfoss che, con due salti d’acqua di 11 e poi di 20 metri, offrono il più imponente fenomeno di questo tipo sull’isola.
Gullfoss significa “cascata d’oro”, per via della luce dorata che le sue acque riflettono al tramonto.
Parco Nazionale di Thingvellir
Occorre una ulteriore tappa per completare il tratto più rilevante del celebre itinerario turistico di questa zona, noto come il Cerchio d’Oro: la visita al Parco Nazionale di Thingvellir.
In questa riserva naturale si possono ammirare eccezionali paesaggi ed esempi di flora e fauna.
Al suo interno passa la Faglia di Sifra, che divide le placche tettoniche del Nord-America e dell’Eurasia, e lungo la quale si dispongono non meno di otto vulcani attivi.
Questa dorsale continua ad ampliarsi di ben due centimetri all’anno, e la sua ubicazione nella valle del Lago Tingvallatn offre la possibilità di poterla osservarla anche con uno straordinario e insospettabile tuffo in acqua!
Con una visita appositamente organizzata è possibile disporre di tutta l’attrezzatura e l’assistenza necessaria per calarsi in acqua sia in modalità snorkeling sia optando per una vera e propria immersione subacquea.
L’acqua appare di un blu intenso ma, una volta immersi, la sua estrema trasparenza consente di osservare alghe dai colori sgargianti, con le forme e le fessure delle rocce sommerse capaci di rapirel’attenzione.
Un soggiorno in Islanda non potrà non far cadere l’attenzione anche sul locale utilizzo, a scopo di riscaldamento,dell’energia geotermica in sostituzione dei combustibili fossili, con gli enormi benefici ambientali derivanti dalla riduzione delle emissioni inquinanti.
Circa la metà dell’acqua nel sistema di teleriscaldamento nell’area della capitale Reykjavik – come la stragrande maggioranza dei servizi di riscaldamento nell’intero Paese– proviene da sorgenti sotterranee.
Anche l’energia elettrica è prodotta sfruttando il calore naturale delle acque sotterranee, rendendo così molto efficienti le centrali geotermiche capaci di produrre e distribuire sia elettricità sia servizi di riscaldamento in un quadro complessivo di energia pulita.
Resort The Blue Lagoon
A 45 minuti di auto da Reykjavik– e a soli 25 minuti dall’Aeroporto Internazionale di Reykjavík-Keflavík–è possibile alloggiare al The Retreat Hotel at The Blue Lagoon.
Questo resort è ubicato in mezzo a una tentacolare diramazione di campi di lava, e nelle immediate adiacenze di quella “Laguna Blu” che incorpora nel nome: un grande stabilimento termale a cielo aperto che rappresenta una delle più visitate attrazioni d’Islanda.
Queste acque blu emanano scintillanti riflessi lattiginosi dovuti alle alte concentrazioni di silicio, che formano un fragile strato biancastro sulla superficie. Strofinando queste formazioni silicee sulla pelle, i bagnanti apportano così un insieme di benefici dovuti anche alla ricchezza di altri minerali e microalghe nella chimica di queste piscine.
Il resort ha seguito la strategia di plasmare la propria struttura intorno al panorama che la circonda. Ecco, quindi, i colori di pareti e pavimenti ricordare vistosamente quello delle vicine rocce, con intere lastre di lava solidificata incorporate fra gli elementi edilizi.
Abbondano il grigio-blu e il verde muschio frale tinte di tappeti, tende e arredi ad amplificare ulteriormente il processo di immedesimazione in questa natura.
Il servizio senz’altro più straordinario del Retreat è costituito dalla sua sensazionale SPA, un’area che si traduce in un agglomerato di molteplici zone dedicate al benessere, fra cui spicca l’accesso ad una zona esclusiva e molto tranquilla della Blue Lagoon.
Le camere sono distribuite fra tre categorie e dislocate su due piani, con quelle al pian terreno affacciate a distanza ravvicinata sui campi di lava e sugli specchi d’acqua della Laguna. I colori degli interni oscillano sempre, mimeticamente, fra il grigio ardesia e il marrone. I pavimenti sono riscaldati ovunque, e le camere sono accomunate dalla presenza di minibar gratuiti e da abbondanti prodotti da toilette di origine termale.
Nel buffet a colazione, costituiscono punti fermi destinati ad attirare l’attenzione uno yogurt tipico, chiamato skyr, e il locale salmone crudo.
Durante una giornata dedicata interamente all’area SPA, è possibile pranzare nel ristorante interno, specializzato in menu a base di sushi e variegate insalate.
Il Moss Restaurant ha meritato una raccomandazione della Guida Michelin 2020.
Collocato in posizione panoramica con sguardo su di un suggestivo skyline vulcanico, offre delle ricercate reinvenzioni di piatti classici della cucina islandese, fra cui merita una menzione l’arrosto di agnello a cottura lenta – anche in considerazione di una dieta e di uno stile di vita assolutamente naturali del bestiame, cherende qui queste carni una materia prima gourmet, impiegate con successo anche nella zuppa d’agnello islandese.
Altro piatto tradizionale è lo Hákarl preparato con carne di squalo fermentata con un particolare processo, e poi essiccata all’aria aperta per cinque mesi fino a produrre degli aromi e un sapore particolarissimi.
Abbondante è in generale l’uso del pesce in cucina, con 340 specie marittime disponibili e tre specie di salmone provenienti dai fiumi e dai laghi.
Anche il pane di segale islandese – che può essere cotto a vapore a contatto con le sorgenti termali – offre un gusto caratteristico.
Il Lava Restaurant è stato ricavato scavando una formazione rocciosa lavica vecchia di 800 anni, con vetrate che affacciano sulle sorgenti termali.
La tradizione gastronomica islandese continua a dominare a tavola fra menu degustazione, piatti gourmet e complesse sinestesie fra bocconi dal sapore sorprendente e fiabeschi colpi d’occhio sui fumiganti specchi d’acqua della Laguna.