Viaggio attraverso l’Asia centrale, lungo la rotta dell’antica Via della Seta.
Nel corso dei secoli sono state realizzate molte lunghe e leggendarie strade, ma nessuna si avvicina alla Via della Seta. Non è solo la grandezza a renderla inimitabile (almeno 6400 chilometri, in più di 40 paesi) ma la mitica potenza del progetto.
Mentre il mondo veniva diviso in oriente e occidente nel Medioevo, molto tempo prima, nel 207 a.C., la Via della Seta aveva già reso inutili questi confini.
La strada fu creata per facilitare il commercio della seta cinese, ma anche di altri prodotti come sale, zucchero, spezie, avorio, giada, pellicce e altri beni di lusso. Lungo questa rotta si sono poi creati anche profondi legami sociali, culturali e religiosi tra popoli disparati.
La Via della Seta non era una strada, ma una rete. Il tratto centrale delle carovane seguiva la Grande Muraglia, scalava le montagne del Pamir in Afghanistan e attraversava il Levante.
Lungo il percorso si snodavano diramazioni verso porti fluviali, caravanserragli, oasi, mercati e centri di pellegrinaggio. I viaggi richiedevano una preparazione meticolosa: la Via della Seta attraversava alcuni dei luoghi più aspri, alti e selvaggi della Terra.
Indice dei contenuti:
Come percorrere la Via della Seta
Nel giro di pochi giorni puoi viaggiare da verdi pascoli di montagna a una terra desertica, punteggiata da alcune delle architetture islamiche dal design più affascinante che potresti mai vedere.
Il viaggio lungo la Via della Seta non è affatto lussuoso, ma dopo qualche sacrificio arrivano guadagni immensi. Sono proprio le ricchezze paesaggistiche e architettoniche a cui sarai esposto a compensare le eventuali mancanze in fatto di comodità.
Puoi decidere di percorrere la Via della Seta per intero, partendo dalla Cina, o scegliere con cura solo le parti che desideri. Alcuni itinerari possono iniziare a Pechino e finire a Tashkent, in Uzbekistan, viaggiando lungo la Cina e il Kirghizistan lungo il percorso.
Cosa c’è da sapere prima di intraprendere la Via della Seta
La Via della Seta pone sfide particolari, eppure, i vantaggi di vivere questa regione compensano ampiamente gli ostacoli che potresti incontrare durante la visita.
I lunghi viaggi sono parte integrante di un tour della Via della Seta. Alcuni giorni trascorrerai sette o otto ore in macchina. Tra i lati positivi c’è che puoi avere autisti privati, in modo da passare il tempo a guardare fuori dal finestrino.
Oltre a lunghi viaggi in auto, possono esserci anche diversi voli nazionali e alcune tratte a bordo dell’efficiente rete ferroviaria dell’Uzbekistan. I valichi di frontiera sono memorabili, non sempre per le giuste ragioni. Dovrai fare i conti con scartoffie a volte confuse e arcane formalità burocratiche.
I posti in cui soggiornare lungo il percorso sono generalmente senza fronzoli: non aspettarti piscine o lusso. Anche il cibo può essere poco entusiasmante se non si è aperti a nuovi sapori. I piatti da non perdere sono l’ashlan fu, una zuppa piccante del Kirghizistan servita con frittelle di patate giganti; il plov, un piatto di riso e carne; gli spiedini e il pane, che è delizioso.
Itinerario di viaggio sulla Via della Seta
Tra le aree migliori da visitare lungo la Via della Seta ci sono sicuramente l’Asia centrale, prendendo principalmente il Kirghizistan e l’Uzbekistan. Qui passerai dalle montagne, dai laghi e dalle pianure al deserto spalancato.
Dai campi di yurte in riva al lago ai minareti sottili del Kirghizistan relativamente rilassato, all’Uzbekistan religiosamente conservatore, fino a immergerti nella dittatura del Turkmenistan.
Dal Kazakistan al Kirghizistan via terra
Nell’itinerario proposto, Almaty in Kazakistan è il punto di partenza. Non perché abbia un interesse intrinseco, ma perché da qui si può facilmente accedere ai punti migliori del Kirghizistan.
Da qui si intraprende un viaggio di un’intera giornata che ti porta attraverso le colline bucoliche e il serpeggiante corridoio di roccia rossa del Charyn Canyon.
L’attraversamento del confine con il Kirghizistan è insolitamente semplice: c’è solo una rete metallica e un paio di giovani funzionari che sfoggiano grandi cappelli.
Kirghizistan: escursioni, aquile, yurte e cavalli
Praterie steppiche dal verde intenso, valli alpine piene di laghi e montagne che svettano nel cielo: il Kirghizistan ha una bellezza selvaggia.
I cavalli sono una parte importante della vita degli abitanti del paese e vedrai tutti cavalcarli, anche i più piccoli. Anche la caccia con le aquile è una disciplina locale comune e potrai avere la possibilità di provarla Puoi anche soggiornare in un campo di yurte, svegliandoti con una vista su laghi e montagne.
L’altro biglietto da visita del Kirghizistan è l’escursionismo. Puoi camminare tra prati fioriti, montagne innevate e valli deserte scolpite dai ghiacci.
Cosa vedere in Uzbekistan
Dalla capitale del Kirghizistan, Bishkek, voli a Tashkent, una città in cui la religiosità islamica si affianca ai palazzi sovietici. Non appena scendi dall’aereo, il contrasto con il Kirghizistan è sorprendente: qui sei nel deserto piatto.
Ti accorgi subito di come l’Uzbekistan sia più sviluppato e meglio organizzato per accogliere i turisti rispetto al Kirghizistan. Ci sono più aree pedonali, i siti principali sono illuminati la sera e i ristoranti occupano ogni angolo di strada.
In Uzbekistan trovi moschee, madrase e piazze pubbliche finemente decorate. In luoghi come Khiva, Bukhara e Samarcanda, le loro cupole blu e i mosaici a motivi geometrici spiccano contro le strutture circostanti color sabbia.
Alcuni dei migliori esempi possono essere visti al Registan di Samarcanda, che puoi visitare in treno da Tashkent. Questa secolare piazza pubblica si trova nel cuore della città ed è incorniciata da tre grandi madrase: Tilya-Kori, Sher-Dor e Ulugh Beg.
Costruite tra il XV e il XVII secolo, le madrase hanno imponenti minareti che si innalzano su entrambi i lati, enormi cupole e archi decorati simmetricamente con piastrelle luminose. Vale la pena tornare in piazza anche di notte, quando le famiglie locali vengono in giro e le madrase sono illuminate.
Da qui poi prosegui per Bukhara, dove scalare The Ark, una cittadella fortificata dove furono giustiziati gli emissari britannici Stoddart e Conolly durante gli anni del “‘Great Game”. Quindi, devi visitare i mercati e salire sul minareto di Kalon per vedere la città dall’alto.
Cosa vedere in Turkmenistan
Da Bukhara c’è un’ora di auto fino al confine turkmeno, un valico di frontiera di due ore e poi quattro ore di auto fino a Merv. Una lunga giornata, ma puoi svegliarti la mattina dopo per esplorare queste rovine completamente non restaurate, spettrali e segnate dalle intemperie nel mezzo del deserto.
Un tempo fiorente città della Via della Seta, prima che Gengis Khan ci mettesse gli occhi sopra, quello che piace di Merv è che è poco frequentata dai turisti, il classico esempio di posto fuori dai sentieri battuti.
Da qui parti per la capitale, Ashgabat. Una città di edifici in marmo bianco che ospita un culto della personalità dedicato al presidente: una sua statua d’oro ruotata verso il sole. I siti Internet e tutto ciò che è straniero, così come i canali televisivi non statali, qui sono vietati.
Puoi visitare i pregiati negozi di tappeti della città e il suo vecchio quartiere russo. Qui puoi anche goderti i comfort di uno dei pochi hotel lussuosi lungo il percorso, con piscina e bar, prima di affrontare il giorno successivo.
Infatti, l’itinerario prevede il giorno dopo un lungo viaggio via terra attraverso il deserto fino ai Darvaza Gas Craters. Si tratta di una vera avventura: soli, con una guida, in un accampamento nel deserto, in compagnia delle stelle e delle bocche infuocate dei crateri.
Da Darvaza arrivi al confine con l’Uzbekistan, dove vedere altre rovine, Kunya-Urgench, un gruppo di moschee, fortezze, minareti, mausolei e un caravanserraglio, alcuni risalenti all’XI secolo.
Ritorno in Uzbekistan
Dopo aver attraversato il confine, si giunge a Nukus, dove visitare la Collezione Savitsky, uno dei musei d’arte d’avanguardia migliori (ma meno conosciuti) del mondo in cui trovi pezzi un tempo vietati contrabbandati fuori dalla Russia stalinista.
Da qui proseguirai per Elliq-Qalas, grandi fortezze di arenaria che si ergono dalla sabbia dal nulla. Fanno parte dell’eredità di Alessandro Magno: un finale degno di nota per il questo viaggio.
Quindi tocca a Khiva, una città con ancora madrase e moschee ricoperte da elaborate maioliche e motivi azzurri. Da Khiva torni a Tashkent per iniziare il viaggio di ritorno o andare ancora avanti.