Tra le Bocche di Cattaro e il lago di Scuttari
Lungo la costa montenegrina che guarda l’Adriatico meridionale si apre una successione di profondi bacini perfettamente riparati dal mare aperto, che si insinuano in profondità nel territorio alla stregua di veri e propri fiordi.
Le Bocche di Cattaro hanno costituito fin dall’antichità uno dei migliori porti naturali dell’intero Mediterraneo, e il loro uso come base navale militare è stato costante da parte delle diverse potenze che si sono succedute lungo la storia nel controllo di quest’area: dagli illiri ai greci, dai romani ai bizantini, dalla Repubblica di Venezia fino all’Impero austro-ungarico.
Le bocche prendono il nome da una città bagnata da queste acque, proprio in fondo a una delle più profonde insenature di questo articolato complesso: la città fortificata di Cattaro.
Il tratto paesaggistico che più colpisce all’arrivo in questo centro urbano è costituito infatti dalle sue fortificazioni che non solo circondano il centro storico, ma si articolano anche in altitudine lungo il Monte San Giovanni che sovrasta il paesaggio cittadino.
Sorge quindi spontanea la tentazione di iniziare proprio da qui una visita alla città.
Superata una ripida scalinata non sempre agevole da percorrere, ci si ritrova a 180 metri di altitudine immersi in un suggestivo contesto arcaizzante dominato dalla pietra.
La vista è meravigliosa, potendosi cogliere dall’alto tutta la singolarità di questo sinuoso territorio fra terra e mare via via che si scova più di un punto di osservazione a diverse altezze e angolazioni.
Sostare qui è piacevolissimo d’estate al mattino, quandola zona è in ombra; e si è anche allietati dall’apparizione di socievoli gatti lungo le panoramiche mura.
Indice dei contenuti:
Importante tappe da visitare a Cattaro
Tra felini colpi d’occhio, proseguendo il cammino ci si ritrova alla chiesa ortodossa di Nostra Signora del Rimedio, risalente al 1510.
La Fortezza di San Giovanni
Più oltre si raggiunge, come seconda tappa, la Fortezza di San Giovanni.
Insieme a tutta la città vecchia e al suo ambiente naturale, le rovine di questo castello – risultato di stratificazioni edilizie succedutesi nel corso dei secoli – sono state inserite dal 1979 nell’elenco dei Siti UNESCO Patrimonio dell’Umanità.
Ci si può insinuare tra le rovine, riconquistate in parte dalla vegetazione, per apprezzarne da vicino angoli nascosti e per guadagnare nuovi spunti panoramici da posizioni ancora più rialzate.
Questa escursione porta via in media un’ora di tempo, e riesce a stuzzicare un po’ di appetito in vista del ritorno giù nel centro storico di Cattaro, dove si può continuare a godere di un’intera zona pedonale che si articola intorno a strette stradine, numerose scale in pietra e la continua apparizione delle pesanti mura.
All’ora di pranzo si può optare per una tipica zuppa di pesce arricchita da erbe, spezie, cipolla e accompagnata da un fragrante pane fatto in casa.
Anche altre portate di pesce sono spettacolari sul posto, e la pizza pure è qui molto apprezzata e splendidamente presentata. Un micio ai piedi del tavolo potrà gradire un boccone!
La Tripla Porta
Esplorando le fortificazioni più prossime al mare, uno dei luoghi più preziosi di Cattaro è la Tripla Porta, collocata nel Bastione Gordicchio, risalente al XIII secolo e munita di ponte levatoio.
Questo ingresso meridionale alla città è strutturato intorno a tre porte successive, ed è molto interessate da visitare per la sua singolarità.
Fornisce forti suggestioni da passaggio segreto, e non è ancora esattamente noto ai più. Trovarsi qui col buio e le luci della sera costituisce un’esperienza davvero incredibile.
In centro ci si imbatte nella cattedrale cattolica di San Trifone, risalente al 1166, e in stile originariamente romanico con influssi bizantini.
Pesantemente restaurata a seguito di più di un terremoto, la chiesa è visitabile insieme a un museo di arte sacra e con l’accesso ai suoi campanili panoramici.
Maestoso è il colpo d’occhio alla Porta Nord, ancora lungo la cinta muraria, con le sue opere di ingegneria idrica.
La Porta del Mare
Continuando a percorrere le mura fortificate intorno al centro storico, si arriva al terzo ingresso: la Porta del Mare, superata la quale si apre un’ampia piazza in cui spicca la grande Torre dell’Orologio risalente al 1602.
Qui abbondano ristoranti e, col passeggio che affluisce da più strade, si accende la vita.
Se Scutari è il nome di una città appartenente alla confinante Albania poco più a sud, l’omonimo lago si trova per due terzi nel territorio della Repubblica del Montenegro, ed è raggiungibile in circa un’ora d’auto da Cattaro.
Lago di Scutari
Con una superficie di più di 500 km2, il Lago di Scutari ospita più di 270 specie di uccelli ed è parte, dal versante montenegrino, di un parco nazionale fin dal 1983.
Qui dimora una colonia degli ultimi pellicani censiti in Europa, caratteristica che rende il lago molto prezioso agli occhi degli appassionati di uccelli; ma il luogo offre anche un habitat idoneo ai gabbiani e agli aironi.
La biodiversità
Le sue acque annoverano 34 specie ittiche, fra cui abbondano carpe, alborelle e anguille.
Anche tra gli anfibi, le lumache d’acqua e i serpenti d’acqua dolce abbondano le specie endemiche, rinvenibili cioè solo entro questo ecosistema. Altre specie, come la lontra, sono qui a serio rischio di estinzione.
L’enorme biodiversità qui riscontrabile sembra dovuta alle centinaia di tipi di microalghe che attecchiscono nelle acque del lago.
I fiori, i colori delle libellule, la pianta del loto (che rende ancor più singolari queste acque) aggiungono una magia a questo ambiente tale da giustificare la leggenda che vuole il lago originato dalle lacrime di una fata.
La cittadina di Virpazar
Di certo, sostare in questo luogo significa – per parafrasare un certo tipo di approccio al cibo – indulgere in una filosofia dello “slow travelling”: il modo migliore per godersi questo lago è quello di optare per un giro in barca, come è possibile per esempio fare a partire dalla cittadina lacustre di Virpazar.
Solcando in barca le acque del lago non troppo lontano da qui, una delle apparizioni più sorprendenti è quella dell’isoletta lacustre di Grmozur, le cui rovine diroccate possono apparire tanto fiabesche quanto enigmatiche.
I ruderi appartengono in realtà a una fortezza turca costruita nell’800, ma trasformata in seguito dai montenegrini in prigione per i reati gravi e divenuta poi famosa come “l’Alcatraz dei Balcani”, destinata a custodire prigionieri incapaci di nuotare.
Inquadrata nei possedimenti della Repubblica di Venezia fra il XV e il XVIII secolo, l’antica cittadina di Perast si affaccia da un promontorio con vista mozzafiato sulla Baia di Cattaro, in fondo a questa complessa rete di insenature, e gode anch’essa dell’inserimento nei siti Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO.
Dove alloggiare
Il principale palazzo di questo centro– risalente al ‘700, e oggi completamente restaurato in tutto il suo retaggio di gusto veneto –regala all’ospite una permanenza di gran prestigio, nell’accoglienza e in tutti i comfort che è in grado di offrire quale sede dell’Heritage Grand Perast Hotel.
Heritage Grand Perast Hotel
Raggruppate in nove tipi – entro le categorie “superior” “deluxe” e “suite” – le 130 camere manifestano una sobria sontuosità, una prevalenza di colori chiari e caldi, e un comfort avvolgente orientato alla funzionalità attraverso una scala del lusso che culmina nella Royal Suite.
L’ampia gamma di servizi offerti agli ospiti è decisamente orientata a garantire il massimo relax possibile a partire dalla SPA munita di sauna, bagno turco, piscina interna e sala massaggi. Una spettacolare terrazza panoramica è perfettamente attrezzata per la balneazione, e offre anche una piscina esterna.
Molto invitante è anche il servizio di gite in barca dirette alla città di Cattaro e l’organizzazione di crociere nell’incantevole labirinto d’acqua e lingue di terra delle circostanti insenature.
Una costante ricerca di perfezionismo nella gastronomia è un altro tratto distintivo di questo hotel che si avvale di un elegante Lobby Bar – con cui si ha un piacevolissimo approccio di benvenuto – e di due ristoranti, uno dei quali offre abbondanti e variegati buffet, mentre l’altro presenta una diffusa selezione di piatti internazionali à la carte.
Sono contemplati menu rispettosi di specifici precetti religiosi, menu per bambini e accurate opzioni per le intolleranze alimentari.
Sia per godere di una memorabile ubicazione paesaggistica nel massimo comfort possibile, sia per avvalersi di una invidiabile base strategica proiettata alla scoperta delle Bocche di Cattaro e di altri interessanti dintorni montenegrini, l’Heritage Grand Perast Hotel resta una scelta senza eguale nel cuore di uno dei più incantevoli e meno conosciuti angoli d’Europa.
Se cercate un’esperienza mistica e un tuffo nel passato in Montenegro c’è una chicca: l’Aman Sveti Stefan.
La catena alberghiera Aman, famosa in tutto il mondo per avere creato ambienti unici ed essere frequentata dalle più grandi celebrità, ha trasformato un antico borgo fortificato in un hotel 5 stelle lusso conservando il suo spirito medievale.
Una tappa imperdibile per chi decide di scoprire le bellezze e il fascino di Croazia e Montengro con le loro perle come Ston.