La maledizione della tomba di Tamerlano
Uzbekistan - Samarcanda - Mausoleo di Tamerlano - Gur Amir

La tradizione vuole che la tomba di Tamerlano fosse legata ad una maledizione che avrebbe colpito chiunque avesse cercato di violarla. Ricorda, in salsa orientale, la più famosa “Maledizione di Tutankamon“.

Il primo ad esserne colpito fu il re persiano Nadir Shah che nel 1740 cercò di asportarne il sarcofago, crepando il coperchio nel tentativo di aprirlo. Questo fu interpretato come cattivo presagio e i suoi consiglieri gli suggerirono di lasciare la pietra laddove l’aveva trovata. Questo non bastò in quanto la maledizione colpì il re che morì poi assassinato.

La seconda volta la pietra fu spostata il 19 giugno 1941, quando ebbero accesso alla cripta gli archeologi sovietici sfidando le proteste dei cittadini di Samarcanda. L’antropologo Mikhail Mikhaylovich Gerasimov, su incarico di Stalin, riuscì a ricostruire i tratti somatici di Tamerlano a partire dal suo teschio e confermò sia l’altezza di 172 centimetri – per l’epoca una statura da gigante – che la conformazione ossea di un uomo claudicante (Timur lo zoppo). La maledizione colpì nuovamente tre giorni dopo quando Hitler diede il via all’operazione Barbarossa invadendo l’Unione Sovietica.
Curiosamente, lo scheletro di Tamerlano e quello del nipote Ulug Beg furono nuovamente inumati secondo il rito islamico nel novembre 1942 in coincidenza con il lancio dell’Operazione Urano da parte dell’Armata Rossa, la famosa battaglia di Stalingrado che è considerata il punto di svolta della II Guerra Mondiale.

Verità? Mito? Fantasia?
Non crediamo alle maledizioni ma….per evitare ogni problema, ci limiteremo a visitare il mausoleo del grande condottiero senza la tentazione di asportarne il sarcofago!!!

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