Un viaggio a New York non è solo nella città che non dorme mai, ma anche un’immersione in una gastronomia che si reinventa ogni giorno, riscrivendo le regole del gusto con la stessa audacia con cui cambia lo skyline.

In un caleidoscopio di sapori, profumi e contaminazioni, la metropoli diventa un palcoscenico per chef visionari e pasticceri-artisti, dove ogni piatto è un’esperienza e ogni dessert può diventare leggenda.

Qui il cibo è narrazione, emozione, scoperta. Dai rooftop con vista sull’Hudson ai bistrot nascosti dietro portoni anonimi, passando per ristoranti a una sola voce o grandi tavole stellate, New York si trasforma in una galassia di capitali gastronomiche: Chinatown, Little Italy, Williamsburg, Harlem… ognuna con la sua anima e il suo racconto a tavola.

È una città dove puoi iniziare la giornata con un bagel tiepido al salmone affumicato, concederti un brunch con uova alla Benedict al ritmo del jazz, e ritrovarti la sera a sorseggiare champagne davanti a un foie gras caramellato. Dove lo street food ha la stessa dignità di un piatto da degustazione, e il lusso – quello vero – è nel dettaglio, nella storia che una pietanza riesce a evocare.

E in questo panorama scintillante, tra le novità d’avanguardia e i grandi classici rivisitati, c’è una dolcezza antica che sta vivendo una rinascita inattesa: il soufflé. Soffice, teatrale, elegante… un dolce che sembra arrivare da un altro tempo ma che oggi torna protagonista nei luoghi più raffinati.

E non parliamo di un soufflé qualunque.

Parliamo di quello che si può assaporare nel cuore più discreto e affascinante dell’Upper East Side, in un giardino nascosto tra palazzi silenziosi e vie di charme, dove il tempo rallenta e ogni cucchiaio diventa un gesto di piacere puro.

Da qui parte il nostro viaggio goloso tra le dolcezze più esclusive di Manhattan.

A New York, il soufflé ha trovato una nuova casa… e profuma di giardino segreto sull’Upper East Side

Chi avrebbe immaginato che il dessert più delicato e volubile della tradizione francese sarebbe tornato a conquistare i palati newyorkesi in uno degli indirizzi più raffinati della città? E invece è proprio così: a Manhattan è in corso una vera e propria rinascita del soufflé, e il merito è (anche) di un luogo che sembra sospeso tra l’eleganza parigina e il fascino del Mediterraneo: il ristorante Majorelle, all’interno dell’iconico Lowell Hotel, a pochi passi da Madison Avenue.

Apprezzato da anni per la sua terrazza ricca di charme, per le sue atmosfere ovattate e per la cucina dal respiro mediterraneo, Majorelle ha trovato un nuovo motivo per far parlare di sé: una trilogia di soufflé che unisce tecnica impeccabile, leggerezza e poesia in ogni cucchiaio. Tre varianti che racchiudono stagioni e sensazioni: il classico al cioccolato, profondo ma mai pesante; il Grand Marnier, che accende il palato con note agrumate e vellutate; e il Ribes Nero, proposto in edizione stagionale, che gioca tra freschezza floreale e una lieve punta acidula.

Appena sfornati, si presentano al tavolo con la loro aura teatrale: gonfi, dorati, perfetti. Poi, al primo affondo del cucchiaio… un piccolo crollo scenografico e tutta la magia prende forma. Sono dolci impalpabili eppure intensi, capaci di unire la soffice eleganza dell’aria alla ricchezza aromatica di una pasticceria d’autore.

soufflé

Dietro queste creazioni c’è la mano esperta di Matthew R. Lambie, executive pastry chef con un curriculum da haute pâtisserie: dal Plaza Hotel a La Grenouille fino a Harrods a Londra, Lambie ha forgiato uno stile personale fatto di precisione estrema e creatività raffinata. Al Majorelle ha portato la sua idea di dolce: un equilibrio sottile tra classicismo francese e minimalismo moderno, dove nulla è lasciato al caso.

Ogni soufflé viene realizzato su ordinazione, in una sequenza quasi rituale:

  • la base parte da latte biologico e pregiata vaniglia in bacca, per una crema profumata e vellutata
  • le uova, rigorosamente a temperatura ambiente, vengono separate con attenzione maniacale
  • gli albumi vengono montati a picchi morbidi, lucidi e pieni di volume
  • i ramequin vengono imburrati con movimenti verticali, per favorire una lievitazione perfetta
  • e infine, il tutto viene infornato e servito immediatamente, quando il dolce è ancora nel pieno della sua leggerezza e altezza massima

Il Majorelle non è solo il regno del soufflé, ma un tempio del gusto e della bellezza. Aperto nel 2017, prende ispirazione dai leggendari giardini marocchini di Yves Saint Laurent e porta il nome del pittore Jacques Majorelle. L’ambiente è un inno al verde e al colore: orchidee, palme, agrumi, fontane illuminate e quel blu profondo tipico di Marrakech creano un’atmosfera rilassante e cosmopolita, perfetta per una serata speciale nell’Upper East Side.Majorelle è aperto per cena dal lunedì al sabato, dalle 16:30 alle 22:30. Prenotazione consigliata.

Il brunch couture di Ladurée Soho

Se Parigi avesse una piccola sorella chic a New York, sarebbe senza dubbio Ladurée Soho. Immersa nel quartiere più creativo e modaiolo della città, questa elegante maison de thé francese riproduce l’atmosfera di un giardino segreto con tavoli ombreggiati, arredi romantici e un profumo costante di rose e vaniglia.

Ladurée Soho

Oltre ai celebri macaron e alle pâtisserie firmate, il vero segreto è il brunch del weekend, un rituale parigino con accenti cosmopoliti. Croissant fragranti e pain au chocolat, uova en cocotte con erbe provenzali, blinis con crème fraîche e caviale, tartare di salmone con avocado e lime, il tutto servito su porcellane decorate a mano. Non mancano i cocktail delicati come il Mimosa al petalo di rosa o il Bellini alla pesca bianca. Un’esperienza che unisce l’eleganza di un bistrot d’élite alla rilassatezza newyorkese.

Frequentato da modelle, editor di moda e star europee di passaggio, è uno di quei luoghi dove il tempo sembra fermarsi per lasciarti assaporare ogni dettaglio.

Il tè delle cinque (con vista skyline) al Baccarat Hotel

Un’altra tappa imperdibile per chi ama la bellezza in ogni sua forma è il sontuoso Baccarat Hotel, a due passi da Fifth Avenue. Qui, sotto lampadari di cristallo francese e sedute in velluto profondo, si può vivere un vero rito aristocratico: il tè delle cinque reinterpretato con un tocco contemporaneo.

Il “High Tea” del Baccarat è un omaggio al savoir-faire francese con un’eleganza tutta newyorkese. Si parte da una selezione di miscele rare servite in porcellane art déco, accompagnate da finger sandwich gourmet al foie gras, mini quiche con aragosta, madeleine al lime e tartellette ai frutti rossi. I dolci sono firmati da pastry chef stellati, e ogni portata è abbinata a un flute di champagne o, per i più curiosi, a un cocktail in cristallo Baccarat.

L’ambiente è un tripudio di luce, design e discrezione: una coccola sontuosa che trasforma la merenda in un’esperienza sensoriale. Molti volti noti di Broadway e star hollywoodiane scelgono questo indirizzo per appuntamenti riservati o momenti di relax dopo una première.

Il gusto che racconta New York

In una città che detta il ritmo del mondo, ogni morso può essere una dichiarazione di stile. Dal soufflé perfetto al Majorelle al brunch parigino di Ladurée, fino al tè in cristallo del Baccarat, la scena gastronomica di New York è un viaggio raffinato nei sapori e nelle atmosfere più sofisticate del pianeta.

Per chi ama il gusto, ma anche il racconto, ogni tavolo diventa teatro. E ogni piatto… una storia da ricordare.